TRIESTE IN TV
L’avvocato Rocco Tasca (ovvero Sebastiano Somma) non fa in tempo a lasciare piazza Unità, che il commissario Vivaldi (il ”vecchio” Lando Buzzanca) vi fa il suo rientro. Tutto in una settimana. E tutto nelle prime serate della rete ammiraglia Rai.
In questo inizio d’anno il pubblico di Raiuno si è infatti appena congedato dalle riprese triestine di ”Un caso di coscienza 4”, conclusosi lunedì sera con ascolti record (sei milioni di telespettatori, che anche nelle puntate precedenti non sono mai scesi sotto i cinque), e già il nuovo appuntamento con la fiction ”Io e mio figlio”, interpretato appunto da Buzzanca, riproporrà da domenica le stesse ambientazioni.
Si diceva piazza Unità, che rimane luogo simbolo anche grazie alle suggestive riprese aeree proposte nella serie appena conclusa, ma non solo: sono infatti diventati immagini familiari alla grande platea televisiva anche il Canale di Ponterosso, la facciata di Palazzo Gopcevic, le Rive e il Molo Audace, ovviamente San Giusto e il Castello di Miramare, il Palazzo della Prefettura e persino alcuni scorci del Porto Vecchio...
Se n’è accorto chi ha assistito lunedì sera all’ultima puntata della quarta serie del ”Caso di coscienza”, quando le immagini (triestine) del concitato finale sono state interrotte dallo spazio pubblicitario e dallo spot della prossima serie tv con Lando Buzzanca che passeggia - anche lui - sul lungomare triestino. Quasi un passaggio di testimone, insomma. E tutto in chiave alabardata.
Per la città una vetrina nazionale di prim’ordine. Se è vero com’è vero che esistono molti casi in cui considerevoli flussi turistici vengono attirati da film e sceneggiati, oltre che da romanzi, di successo. Certo sarà difficile che a Trieste le agenzie organizzino veri e propri tour nei luoghi toccati dalle vicende dell’avvocato Tasca e del commissario Vivaldi, come già avviene per esempio a Stoccolma nei luoghi della trilogia ”Millennium” di Stieg Larsson, meta di un vero e proprio pellegrinaggio letterario per i fan dei romanzi - e ora anche dei film - con le avventure del giornalista Mikael Blomqvist e della hacker Lisbeth Salander. Ma la curiosità e lo stimolo a visitare una città, in questi anni televisivi, possono sicuramente passare anche da dinamiche di questo tipo.
Merito della Film Commission regionale, merito di chi ha offerto ospitalità e supporto a queste produzioni televisive, merito di chi ha lavorato nei telefilm, merito anche di una città che storicamente si è sempre dimostrata set ideale per tutte le produzioni cinematografiche e televisive che sono passate e sempre più spesso passano da queste parti.
Ma le due fiction ”triestine” che si passano in questa settimana il testimone hanno anche un altro elemento in comune, oltre alla città che ne ha ospitato le riprese. Sono le tematiche di impegno civile: malasanità, morti bianche, contraffazioni, bullismo, prevaricazioni delle banche e delle assicurazioni, omofobia...
Qui il merito è degli autori, che hanno scavato con intelligenza in quella parte della vita italiana che cinema e fiction raramente indagano. E il pubblico, forse stufo di ”grandi fratelli” e certo meno fesso di quel che si pensa, risponde.
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