domenica 21 febbraio 2010

SANREMO ultimo


Per la seconda volta consecutiva ”Amici” trionfa al Festival di Sanremo. E per la seconda volta con un ragazzo sardo che, prima di salire sul palco dell’Ariston, era praticamente sconosciuto al grande pubblico e amato soltanto dalle schiere di giovanissimi televotanti che da anni seguono con passione il ”talent show” di Maria De Filippi.

Che, verrebbe da dire, ha ormai lanciato un’opa sul vecchio Festival: l’anno scorso con il cagliaritano Marco Carta, classe ’85, stavolta con Valerio Scanu, nato alla Maddalena, vent’anni ad aprile, bella voce ma fama di antipatico sin dalla penultima edizione di ”Amici”, quando dovette cedere il passo a quella Alessandra Amoroso che è arrivata a soccorrerlo nel duetto di giovedì sera, quando la sua ”Per tutte le volte che” (scritta fra l’altro da Pierdavide Carone, impegnato nella squadra dei bianchi nell’edizione ancora in corso del ”talent” di Canale 5) si è giocata con successo la riammissione dopo l’eliminazione incassata nella seconda serata.

Un destino comune (eliminati, riammessi, sul podio) al contestatissimo trio di Pupo con Emanuele Filiberto e il tenore Luca Canonici, che l’altra notte sono arrivati secondi dietro Scanu ma davanti all’altro favorito della vigilia, quel Marco Mengoni che appena poche settimane fa aveva vinto ”X Factor”. Pare anzi che nel televoto il distacco fra vincitore e trio sia stato veramente ridotto.

La furbata ruffiana del giovane Savoia che canta ”Italia amore mio” è il vero segno dell’avvenuta mutazione di Sanremo, da festival della canzone a vetrina televisiva. Il nipote dell’ultimo re d’Italia ha cominciato tanti anni fa facendo l’opinionista juventino in tivù da Fazio (con Idris, do you remember?), ha proseguito vincendo ”Ballando con le stelle”, è finito sul podio all’Ariston. Fra i fischi di una parte del pubblico, la ribellione dell’orchestra che ha inscenato l’inedita protesta con tanto di spartiti stracciati, ma evidentemente anche con il gradimento della parte meno giovane del pubblico televotante.

Che dire? È il festival della televisione, nel quale vincono i giovani lanciati dai talent show e si affermano i personaggi familiari alla grande platea televisiva. Lo stesso Pupo è ridiventato popolare riciclandosi come conduttore televisivo, dopo anni di oblio musicale.

Raiuno, che ha utilizzato tutto il Festival per reclamizzare senza pudore i suoi prossimi programmi, festeggia Antonellona Clerici e gli (inaspettati) alti ascolti del Festival: anche la finale ha sfiorato i dodici milioni e mezzo con share del 53 per cento. E presto comincerà a pensare all’edizione dell’anno prossimo. Il direttore artistico Mazzi (già produttore di Cocciante, al quale ha offerto ben mezz’ora di spettacolo nella serata di venerdì) e la celebrata casalinga vestita a festa dovrebbero lasciare il passo.

Nell’ottica del ”Talent Sanremo” il prossimo conduttore potrebbe allora essere Francesco Facchinetti, che sul palco dell’Ariston c’è già stato più volte. Una, indimenticabile, nel 2004: a torso nudo, tutto tatuato, quando si faceva ancora chiamare Dj Francesco e cantava i versi memorabili di ”Bella di padella”. Ora il figlio di uno dei Pooh è cresciuto, conduce da tre anni con sobrietà ”X Factor” (tenendo fra l’altro a bada le intemperanze di quel Morgan che con la sua esclusione è stato al centro dell’altra grande polemica dell’edizione di quest’anno, prima che entrassero in scena Pupo col principe...), e la Clerici l’ha indicato come suo delfino anche in diretta tivù in queste serate del Festival, con la regia che lo inquadrava ogni volta che si parlava del prossimo conduttore.

Chissà, potrebbe essere il modo scelto dalla Rai di continuare sulla strada dei giovani e dei talent show. E magari di evitare un terzo trionfo di ”Amici” a Sanremo. Il televoto probabilmente non si tocca, ma il suo peso andrebbe ridimensionato, magari con una giuria di qualità. Alle quali sono peraltro affidati gli esiti di tutti i festival (cinema, teatro, musica...) del mondo. Ma Sanremo, come si sa, da sempre è un mondo a parte.

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