domenica 19 dicembre 2010


DISCHI / MARIO BIONDI

Ve lo ricordate il concerto di Mario Biondi nel maggio scorso al Rossetti di Trieste? Quello con le due orchestre, una acustica e una elettrica, che si dividevano il palco, al centro del quale troneggiava e si muoveva perfettamente a suo agio il crooner catanese? Bene. L’idea di quel tour è diventata ora un disco, anzi un doppio: ”Yes you live” (Indipendente Mente), due cd registrati nell’agosto scorso proprio nella sua Sicilia, uno al Teatro Antico di Taormina e l’altro al Teatro di Verdura di Palermo.

A distanza di un anno dal precedente ”If” (che aveva venduto oltre 200 mila copie: niente male di questi tempi...), il cantante siciliano batte dunque il ferro finchè è caldo con un lavoro che non mancherà di affascinare quanti lo hanno già apprezzato nei dischi precedenti e dal vivo.

Venti brani in tutto, fra i quali brillano l'inedito ”Yes you” (un mix perfetto di voce, fiati, archi e orchestra) e le rivisitazioni di ”Nature boy” (canzone resa celebre da Nat King Cole), “Winter in America” di Gil Scott-Heron, “I know it's over” (versione inglese di “E se domani”, classico di Mina scritto da Carlo Alberto Rossi, già presente nell'ultimo lavoro).

Ma ci sono anche "Something that was beautiful" (scritta per Biondi nientemeno che da Burt Bacharach) e riletture di brani passati alla storia nell’interpretazione di mostri sacri come Charlie Parker, Weather Report, Gino Vannelli, Earth Wind & Fire. Altra chicca: la presenza della storica band ”acid jazz” degli Incognito, ospite in ”No more trouble”, ”Low down” e ”I can get enough”.

Biondi si conferma con questo disco il più internazionale degli artisti italiani. Questo ragazzone alto quasi due metri, classe ’71, che canta come un Barry White cresciuto alle pendici dell’Etna, sa ispirarsi alla grande tradizione della musica nera senza scimmiottare nessuno.

I tre album precedenti - ”Handful of soul” del 2006, il live ”I love you more” del 2007, ”If” del 2009 - erano stati sufficienti per trasformare Mario Ranno (il cognome d’arte l’ha preso dal padre, il cantautore Stefano Biondi) in una star. Che prima di essere amata in patria, aveva già lavorato con successo a New York, a Londra e persino in Giappone.

L’Italia l’ha scoperto quattro anni fa, quando la sua ”This is what you are”, originariamente pensata per il mercato giapponese, aveva già conquistato Radio Bbc1 prima di essere adottata come jingle natalizio da Radio Montecarlo. Ma ora, a giudicare dai dischi venduti e dalle presenze ai suoi concerti quasi sempre tutti esauriti, sembra proprio non volerlo mollare più.

E questo disco, elegante e raffinato proprio come i suoi concerti, potrebbe trasformarsi in una strenna natalizia coi fiocchi.



COFANETTI CAROSELLO

La Carosello Records, storica etichetta discografica italiana, festeggia i suoi cinquant’anni pubblicando la collana ”Ritratto”, ovvero sei tripli box dedicati ai più importanti artisti del suo catalogo: Ivan Graziani, Mina, Domenico Modugno, Toto Cutugno e Astor Piazzolla.

Tutta la collana è stata rimasterizzata in digitale. Il cofanetto di Graziani contiene anche materiale esclusivo, tra cui cartoline, dipinti e testi autografi e alcune assolute rarità, mai pubblicate precedentemente: un inedito, ”L'orchestrale bastardo”, scritto oltre vent’anni fa che sorprende per l'attualità del testo e delle sonorità; due provini,”Emily” (1991) e ”Con le mie lacrime” (”As tears go by” - 1994), unica canzone scritta da Mick Jagger e Keith Richards e mai incisa in italiano.

La collana dedicata a Mina (che proprio in questi giorni esce con un mini-cd con i brani cantati nel nuovo film di Aldo Giovanni e Giacomo) raccoglie il meglio del suo repertorio tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta. Per la prima volta si possono ascoltare su cd tutti i singoli del periodo Italdisc. Il ”Ritratto” di Mina comprende dalle canzoni degli esordi (da ”Malatia” a ”Proteggimii”, ma anche il periodo in cui si faceva chiamare Baby Gate), alle canzoni che l'hanno resa celebre, come ”Le mille bolle blu” e ”Tintarella di luna”, ”Renato” e ”Il cielo in una stanza”, ”Non sei felice” e ”Briciole di baci”. In tutto sono 120 canzoni contenute in sei cd, che contengono, oltre a immagini inedite, anche le copertine originali dei 45 giri dell'epoca.

Nel triplo box di Modugno, oltre ai classici ”Nel blu dipinto di blu”, ”Piove”, ”Vecchio frack”, anche rarità come due brani del ”Cyrano” e due duetti con Catherine Spaak.

La raccolta di Cutugno comprende una sezione dedicata ai suoi esordi con gli Albatros, nonchè i successi che l'hanno reso famoso oltre i confini nazionali, tra cui ”L'italiano”, mentre il ”Ritratto” di Astor Piazzolla racchiude infine il meglio dell'opera del grande rivoluzionario del tango, compresa una rarissima sezione dedicata alle colonne sonore.



OLEG CESARI

A un mese dalla pubblicazione, il primo album del violinista Olen Cesari è al primo posto della classifica di I-Tunes. Niente male per questo esordio a cui hanno collaborato fra gli altri Lucio Dalla e Sergio Cammariere (in una bella versione di ”Anema e core”). Nove classici e quattro brani inediti per un percorso musicale che emoziona, in un melting pot di suoni, voci e colori che profuma di terre lontane. Ascoltiamo allora ”Sweet Georgia Brown”, con Fabrizio Bosso alla tromba. Ma anche l'affascinante voce di Rosalia de Souza in ”Aguas de Marco” e quella di Massimo Di Cataldo in ”Om Namah Shivaya”. E c’è anche il basso di Tony Levin in ”Dreamtime”. Tutti duettano con il violino di Olen Cesari. Che è nato a Durazzo, Albania, e con Elsa Lila, ambasciatrice della canzone albanese che nel 2003 e nel 2007 fece una comparsa anche al Festival di Sanremo, rende un emozionato omaggio anche alla sua terra di origine.



P.CARONE

Nel 2010 Pierdavide Carone ha vinto come autore Sanremo (con ”Per tutte le volte che”, cantata da Valerio Scanu), è arrivato terzo alla nona edizione del talent show ”Amici” e ha pubblicato il suo primo album ”Una canzone pop”. Ma il giovane cantautore pugliese non è uno che si ferma, ed ecco dunque arrivare già il suo secondo album. ”Distrattamente” propone dieci nuove canzoni, da lui scritte e cantate, con l’assistenza di Beppe Vessicchio e Claudio Guidetti. Nel disco il ragazzo suona le chitarre, ma anche il basso e persino il bouzouki. Le canzoni sono tutte basate su melodie pop, alternando momenti di ironia e leggerezza come ”Dammela... la mano” e ”Distrattamente fan”, a episodi più intimi ed introspettivi come ”Un clown che piange”, ”Ti vorrei” (dedicata al suo amore per la musica) e canzoni scritte durante l'adolescenza e rivisitate per l'occasione come ”Viole” e ”Hey baby”. Alla fidanzata, conosciuta proprio durante ”Amici”, dove anche lei gareggiava come ballerina, ha dedicato il brano ”Quello che mi dai”.


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