lunedì 27 dicembre 2010

EMBRYO

I tedeschi Embryo - che suonano questa sera alle 21 al Knulp (via Madonna del Mare 7), in un concerto organizzato dal Circolo del Jazz Thelonious - fanno parte a pieno titolo della storia del rock europeo.

Formatisi nel 1969 a Monaco di Baviera su iniziativa di Christian Burchard (già batterista degli Amon Düül, altro gruppo storico del rock tedesco), sono sempre stati la punta di diamante della scena alternativa tedesca, e hanno alle spalle una produzione discografica ormai sterminata, rigorosamente autoprodotta, con migliaia di concerti per davvero in giro per il mondo. Anche a Trieste hanno suonato già diverse volte, l’ultima due anni e mezzo fa alla Casa del Popolo di Ponziana.

Nata nel creativo ambiente jazz-rock della fine degli anni Sessanta, con le jazz-session con musicisti del calibro di Mal Waldron e Charlie Mariano, la band si è via via caratterizzata per una ricerca musicale senza confini, con un organico attento a tutte le sperimentazioni. Al punto da venir considerata la prima, vera formazione europea di world music: una sorta di ethno band aperta alle collaborazioni e alle contaminazioni più disparate.

Una vocazione che ha radici antiche: dalle scorribande in Marocco agli inizi degli anni Settanta, all'incredibile viaggio via terra da Monaco di Baviera all’India e ritorno, in perfetto stile ”on the road” (con esibizioni di strada con molti musicisti tradizionali locali, fra cui il Karnataka College of Percussion di Bangalore), a quelli in Iran e Afghanistan, fino ai più recenti viaggi in Nigeria, in Cina, in Giappone, nell’Africa del Nord, nell’area balcanica. Tutti forieri di collaborazioni con virtuosi musicisti cinesi, vocalist delle sperdute regioni di Tuva, maestri di danze e riti magici Yoruba.

Nell'attuale formazione di quello che loro chiamano l’Embryo Musik Kollective, Christian Burchard ha saputo trasmettere anche ai più giovani colleghi una filosofia di vita prim’ancora che musicale, che privilegia l’attenzione per i linguaggi musicali non convenzionali e può mettere in comunicazione le più disparate forme culturali del pianeta.

Con il leader - che suona marimba, vibrafono, xantur e percussioni varie -, troviamo attualmente in scena sua figlia Marja Burchard (tastiere, trombone, percussioni, voce, marimba), ma anche Valentin Altenberger (oud, chitarra, basso), Johannes Schleiermacher (sax, flicorno) e Carlo Mascolo (trombone, basso, percussioni).

Come si diceva, il concerto triestino di stasera degli Embryo è organizzato dal Circolo del Jazz Thelonius. I prossimi appuntamenti della stagione sono martedì 11 gennaio con il Trio Nigredo, lunedì 24 gennaio con Yuri Goloubev “Yg-Lite” (ospite Klaus Gesing), martedì 8 febbraio con l’Arrigo Cappelletti Trio, martedì 22 febbraio con il Fiorenzo Bodrato Trio.

E poi ancora l’8 marzo il Nicoletta Manzini Trio, il 22 marzo Jaruzelski’s Dream, il 5 aprile *Tranepainting, il 19 aprile il Matteo Sacilotto Quartet, il 3 maggio il Tommaso Genovesi Quartet (con U.T. Gandhi alla batteria e Nevio Zaninotto al sax).

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