giovedì 16 dicembre 2010

LIGABUE

Ligabue torna giovedì al PalaTrieste, unica tappa regionale del tour partito il 4 dicembre da Livorno (stasera è a Bolzano, chiusura il 21 e 22 a Genova). Concerto triestino tutto esaurito già da un mese, seimila biglietti venduti, dunque l’artista non concede interviste. Sì, perchè nel mondo del rock, ormai da tempo, funziona così: se ci sono teatri o palasport o stadi da riempire, disponibilità assoluta a fare quattro amabili chiacchiere al telefono anche con i giornali locali (a volte persino oltreoceano, per gli stranieri...); se invece l’incasso è già al sicuro, niente da fare. Niente domande e niente risposte.

Peccato. Ma ce ne faremo una ragione. E vorrà dire che presenteremo il concerto al pubblico triestino e regionale riportando qualche estratto di quanto detto dal rocker di Correggio giorni fa a ”Repubblica” e l’altra sera a Fazio su Raitre.

DISCO: «Ho deciso di re-incidere l’ultimo album, ”Arrivederci, mostro!”, in chiave acustica perchè mi piaceva farlo ascoltare sotto un’altra luce, con maggiore attenzione ai testi. Poi io scrivo le canzoni sempre alla chitarra, quindi mi piaceva far sentire come nascono. Ne è venuto fuori questo cofanetto con dentro il cd originale uscito a maggio, il cd con le dodici canzoni riarrangiate e risuonate e il dvd...».

DVD: «Durante l’ultimo tour estivo abbiamo ripreso, per la prima volta, tutti i concerti che abbiamo fatto: uno sforzo produttivo importante. Ora esce il dvd con le dodici canzoni del disco, ognuna dal vivo e ognuna da una città differente. Sono proprio dodici le città che abbiamo toccato col tour, per cui per ognuna di loro ci sarà la testimonianza di un pezzo dell’album. Inoltre nel dvd c’è parecchio materiale che racconta il dietro le quinte di quest'anno di lavoro».

MUSICA: «Uno dei mali della musica è che ce n’è tanta, fin troppa, e tutta sempre disponibile. La ascoltiamo distrattamente, mentre facciamo altro. E questo mi disturba. C’è la musica di sottofondo, ma in generale la musica ha priorità alte, che possono produrre emozioni diverse».

ITALIA: «Ho partecipato al programma di Fazio e Saviano e sono molto orgoglioso che quel programma sia stato in parte ispirato dal film ”Niente paura”, il documentario sulla storia d’Italia costruito attorno alle mie canzoni. Fazio mi ha detto: anche noi vogliamo raccontare che amiamo il nostro Paese, e raccontarlo non solo con i fatti ma anche con i sentimenti».

SINISTRA: «Questo è stato ed è un problema della sinistra: non stare attenti ai sentimenti, come se il cuore e la pancia fossero poco importanti, da trascurare. Quel programma ha avuto successo perchè non ha avuto vergogna di questi sentimenti. Mi pare un segnale importante».

STUDENTI: «Trovo normale che gli studenti facciano sentire la propria voce. Ho trovato anormale il silenzio che c'è stato prima. Questo a prescindere dal giudizio su questa o altre leggi. Quando si sente parlare del proprio presente o del proprio futuro, bisogna far sentire la propria voce».

POLITICI: «Un Paese non è di proprietà di chi è chiamato a dirigerne le sorti. Anzi, dovrebbe essere lui alle nostre dipendenze. Ma oggi i politici, che di solito sono bravi a promettere sogni di futuro, in questo momento sembrano anche loro incapaci di farlo».

COSTITUZIONE (agli studenti di Livorno, incontrati prima del concerto di apertura del tour): «È un documento modernissimo e attualissimo, è la Carta che dovrebbe regolare il rapporto tra noi e lo Stato. È nata dopo la guerra e si sente l'entusiasmo di chi l'ha scritta, leggendo soprattutto i primi articoli».

L’album ”Arrivederci, mostro!”, pubblicato nel maggio scorso, a vent’anni esatti dal disco d’esordio, è il quindicesimo della carriera di Ligabue ed è ancora in testa alle classifiche di vendita. Il cofanetto ”Arrivederci, mostro! (Tutte le facce del mostro)” è nei negozi da due settimane. In vent'anni di carriera il rocker di Correggio, provincia di Reggio Emilia, ha venduto oltre sei milioni di dischi e ha tenuto più di seicento concerti.

Da Fazio, l’altra sera, nello studio di ”Che tempo che fa”, accompagnato dalla sua band, ha cantato ”Ci sei sempre stata”, in versione elettrica, e ”Atto di fede”, in versione acustica.

Nel tour che giovedì arriva a Trieste (cancelli aperti alle 19, nessun biglietto in vendita alle casse, inizio alle 21), di solito il concerto comincia con le prime tre canzoni di ”Arrivederci, mostro!” (”Un colpo all’anima”, ”La linea sottile” e ”Taca banda”), subito seguite da due classici come ”Balliamo sul mondo” e ”Bambolina e barracuda”.

Stavano entrambe nell’album d’esordio, intitolato semplicemente ”Ligabue” e uscito nel ’90. Ma sono ancora due ottimi brani da far cantare al popolo dei palasport. Con effetti incendiari.

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