giovedì 12 dicembre 2013

ADDIO A GIPO FARASSINO

Ultimamente aveva ripreso a occuparsi solo di musica, di canzoni. Il suo primo, grande amore, messo per anni un po’ in disparte per la passione politica e per la Lega Nord. Ma Gipo Farassino, scomparso ieri a settantanove anni, è stato soprattutto artista, cantante, anzi chansonnier. Il caposcuola della canzone piemontese. Torinese, classe 1934, Giuseppe “Gipo” Farassino debutta discograficamente nel 1960 con un album di canzoni popolari piemontesi. Scrive anche brani in lingua italiana, spesso venati di ironica e struggente malinconia. Le musiche sono spesso legate alla tradizione francese. Nel decennio del boom e della contestazione il pubblico italiano lo conosce per canzoni come “Avere un amico”, “Remo la barca”, “Ballata per un eroe”. Avvicinandosi spesso ai territori del cabaret (si esibirà per anni anche al celebre Derby Club milanese), racconta i problemi della povera gente, della sua Torino operaia, degli amori infelici consumati nelle case di ringhiera e della quotidianità di cui è attento testimone. Con “Non devi piangere Maria” nel ’70 partecipa a “Un disco per l’estate” e porta la sua poetica dinanzi al grande pubblico televisivo del sabato sera: canta «un mare di fredde ciminiere, un fiume di soldatini blu, un cielo scordato dalle fiabe, un sole che non ti scalda mai. Questa mia città ti fa sentir nessuno, ti strozza il canto in gola, ti spinge ad andar via. Questa mia città che spegne le risate, che sfugge a tanta gente, resta la mia città...». Sempre nel ’70 la sua “Senza frontiere”, con un testo contro le guerre in Vietnam e nel Biafra, viene respinta al Festival di Sanremo. E poi va alla Mostra Internazionale di Musica Leggera con “Quando lei arriverà”. Altri dischi, tanti spettacoli e molta televisione negli anni Settanta. Poi l’impegno politico prende il sopravvento. Nell’87 dà vita al un movimento Piemont Autonomista, dall’87 al ’96 è segretario della Lega Piemont, che poi si scioglie nella Lega Nord. Ne diventa segretario regionale nel suo Piemonte, assessore regionale, parlamentare europeo. Ieri l’addio.

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