giovedì 5 dicembre 2013

DISCHI: LIGABUE, MONDOVISIONE

Una certa indignazione per come va il mondo, per la politica italiana che anche a sinistra è sempre più distante dalla gente comune. E poi l’eterno mondo dei sentimenti, dell’amore che fa girare il mondo. Ruota attorno a questi temi “Mondovisione” (Warner), il nuovo album di Ligabue che non ha fatto in tempo a uscire che è subito balzato in testa alle classifiche di vendita. Erano tre anni che il rocker di Correggio non proponeva un disco di inediti, i fan cominciavano a essere impazienti, la casa discografica forse pure. Copertina che cita il vecchio Carosello, dentro quattordici brani (fra i quali due brevi strumentali) che non deludono le attese. Album abbastanza rock, suoni semplici e diretti, senza bisogno di ricorrere a tutti i marchingegni che le nuove tecnologie mettono oggi a disposizione di un artista che entra in sala d’incisione. «Ho sempre raccontato delle mie emozioni, dei miei sentimenti in maniera scarnificante. Non so se sono arrivato ad essere ancora più diretto». Apertura con “Il muro del suono”, brano che più arrabbiato non si può («Sotto gli occhi da sempre distratti del mondo, sotto i colpi di spugna di una democrazia, chi doveva pagare non ha pagato, è sotto gli occhi di tutti...». “Nati per vivere” ha una bella ritmica nera, rhythm’n’blues. “Con la scusa del rock’n’roll” sembra voler chiudere il trittico iniziato tanti anni fa con “Sogni di rock’n’roll” e poi proseguito con “In pieno rock’n’roll”. “Il sale della terra”, che con “Tu sei lei” è il brano di punta dell’album, è una di quelle canzoni destinate a entrare nel canzoniere dell’artista. Lui la spiega così: una canzone sull’esercizio del potere, una galleria di personaggi, non è l’Italia tutta; parla di quelli che troppo spesso ci sono passati negli ultimi vent’anni. «È un album piuttosto rock, ma in questi vent’anni - dice il Liga - il rock è cambiato, è cambiato anche il modo di ascoltarlo. Il rock è il modo che uno ha per non avere pudore dei propri sentimenti e urlarlo in faccia alla gente. Se il rock è quello lì, faccio rock. Se rock è una chitarra metal, allora non sono rock...». Per il suo popolo, quello che affolla i suoi concerti e compra i suoi dischi, Luciano Ligabue è rock per tutta la vita... La conferma nel “Mondovisione Tour”: 30 e 31 maggio allo Stadio Olimpico di Roma, 6 e 7 giugno allo Stadio di San Siro a Milano. E ancora il 12 luglio allo Stadio Euganeo di Padova, il 16 a Firenze, il 19 a Pescara, il 23 Salerno.

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