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lunedì 16 dicembre 2013
LIBRO 50 ANNI CIRCOLO STAMPA TRIESTE
Domani alle 17.30 al Circolo della Stampa di Trieste in Corso Italia 13 verrà presentato il libro “Circolo della Stampa di Trieste. 50 anni di storia, arte e cultura”. Curato da Laura Kraker Silla, è corredato da una interessante e inedita documentazione fotografica, che verrà proiettata durante l’incontro. Del libro parleranno l’autrice, lo storico Roberto Spazzali e l’editore della Mgs Press Carlo Giovanella. Nella foto a fianco, il giornalista e scrittore Gian Antonio Stella al Circolo della Stampa di Trieste. Per gentile concessione dell’editore, pubblichiamo di seguito la prefazione del volume.
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di Carlo Muscatello*
Mezzo secolo dopo la fondazione, c'è ancora spazio per il Circolo della Stampa di Trieste? Può avere ancora un ruolo, al tempo dei social network e della comunicazione virtuale, un sodalizio nato quando il telefono era inchiodato al muro, la televisione aveva un solo canale ed era in bianco e nero, gli articoli venivano battuti sui tasti della macchina per scrivere e composti col piombo?
Noi siamo convinti di sì. Anche per questo abbiamo festeggiato un compleanno speciale con tante iniziative e con questo libro. E anche per questo, diversi anni fa, con l'aiuto di alcuni amici e colleghi, noi dell’Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia - il sindacato unitario dei giornalisti, la “casa madre” - ci siamo impegnati per rilanciare il Circolo dopo un periodo nel quale le iniziative e gli appuntamenti si erano decisamente ridotti.
La città, la regione, l’Italia e il mondo sono cambiati forse più velocemente in questi cinquant'anni che nei cinque secoli precedenti, ma il ruolo che era stato immaginato per questo sodalizio all'inizio degli anni Sessanta rimane valido e in qualche modo attuale: “stimolare il dibattito culturale, sociale e politico cittadino, organizzando e ospitando iniziative e dibattiti che garantiscano sempre pluralismo e rispetto di tutte le opinioni, in un’ottica di civile e pacifica convivenza fra tutte le componenti della comunità in cui opera”. Sottolineo: in un’ottica di civile e pacifica convivenza. Una notazione che era importante allora e rimane importantissima oggi, qui, al centro della nuova Europa, su un confine che non c’è più ma ci ricorda antiche ferite che devono essere definitivamente sanate. Come giornalisti dobbiamo farlo ogni giorno con il confronto, nel rispetto delle opinioni di ognuno, con l’umiltà necessaria per comprendere le ragioni dell’altro.
La rivoluzione digitale ha fatto sì che oggi l’informazione sia cresciuta esponenzialmente come quantità, purtroppo non come qualità. Allora l’attività e gli spazi del Circolo della Stampa di Trieste vogliono essere sempre a disposizione dell’approfondimento, dell’analisi, del confronto costruttivo.
Lo dobbiamo agli amici e colleghi che mezzo secolo fa hanno posto la metaforica prima pietra, ma anche a tutti quelli che hanno tenuto in vita e fatto crescere questo particolare club nel corso dei decenni trascorsi. Citarli tutti è impossibile. Ne ricordiamo allora solo due ma con l’intento di ricordarli tutti: il compianto Chino Alessi e il nostro Danilo Soli, che visse da presidente dell’Assostampa l’angoscia dell’attentato incendiario del 1979.
Ma lo dobbiamo anche alle giovani generazioni. Alle ragazze e ai ragazzi che, lasciati per un paio d’ore nello zaino lo smartphone e l’iPad, potranno al Circolo della Stampa riassaporare - o a volte conoscere per la prima volta - la bellezza di un dibattito, la ricchezza del confronto diretto, il fascino della comunicazione non solo virtuale. Magari guardando il proprio interlocutore negli occhi e non attraverso la luce artificiale di uno schermo.
*presidente dell'Associazione della Stampa del Friuli Venezia Giulia
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