venerdì 13 dicembre 2013

PEARL JAM A TRIESTE ESTATE 2014

Dovrebbero essere i Pearl Jam le stelle della prossima estate musicale triestina. Dopo Bruce Spingsteen nel 2012 e i Green Day quest’anno, l’accoppiata Comune di Trieste e Azalea Promotion (che stamattina terranno una conferenza stampa congiunta, annunciando quasi sicuramente questo e forse altri nomi in arrivo) produce insomma un’altra... “perla”. Bocche cucite da parte degli interessati. «I Pearl Jam? Un bel nome, magari - risponde Loris Tramontin, boss di Azalea -. Mi piacerebbe, ma non ci sono date disponibili. Più facile che arrivino Bon Jovi, o Robbie Williams, o addirittura i Metallica...». Ma sembra tanto un tentativo di depistaggio, per “salvare” la conferenza stampa odierna. È vero che il sito ufficiale della band di Seattle annuncia solo i concerti in Australia e Nuova Zelanda fra gennaio e febbraio. Ma si danno ormai per certi i concerti a Milano il 20 e a Roma il 22 giugno. Subito prima o subito dopo queste tappe dovrebbe essere infilato il concerto triestino allo Stadio Rocco, tenendo conto del fatto che la band sarà a Berlino il 26 giugno e in Inghilterra ai primi di luglio. Si diceva allo Stadio Rocco. Un ritorno dunque alla grande struttura di Valmaura, dopo il successo del concerto del Boss nell’estate 2012. E dopo che il 25 maggio di quest’anno, in un clima decisamente autunnale, è stata la centralissima piazza dell’Unità a ospitare invece i californiani Green Day. Per quanto riguarda i Pearl Jam, come i fan sanno, sono un gruppo grunge formatosi a Seattle nel ’90. In oltre vent’anni di carriera hanno venduto più di sessanta milioni di copie, di cui la metà negli Stati Uniti. Influenzati dal rock classico degli anni Settanta, a loro volta continuano a influenzare molti gruppi rock contemporanei. Due mesi fa hanno pubblicato “Lightning bolt”, subito ai vertici delle classifiche negli States, in Canada, in Australia e in diversi paesi europei fra cui l’Italia. Per diverse settimane è stato numero uno della classifica di iTunes in ben cinquantasei paesi. Anticipato dal singolo “Sirens”, l’album è il decimo lavoro in studio della band, arriva a quattro anni di distanza dal precedente “Backspacer” (uscito nel 2009) e comprende dodici brani. In un alternarsi di ballate e brani punk-rock con gli inconfondibili “riff” di chitarra di Mike McCready e la personalissima voce di Eddie Vedder, cantante e leader rinosciuto della band. «Il fatto di pubblicare un disco in questo momento - ha detto in un’intervista Vedder, vero nome Edward Louis Severson III, nato il 23 dicembre 1964 a Chicago - è un po’ come una scossa che vogliamo dare all’intero sistema. Ci piace rimarcare che sappiamo essere traumatici». Stamattina sapremo se il sogno di vederli a Trieste diventerà realtà l’estate prossima. Nell’incontro convocato dagli organizzatori inizialmente dovevano essere annunciati altri nomi in arrivo, ma sembra che le trattative siano ancora in corso.

Nessun commento:

Posta un commento