sabato 4 gennaio 2014

SPRINGSTEEN, ARRIVA HIGH HOPES

Un anno nuovo comincia sempre con delle speranze. Ma sono “High hopes”, speranze in qualche modo “alte”, “grandi”, quelle che ci riserva Bruce Springsteen, aprendo il 2014 con il suo nuovo, come sempre attesissimo album. Il disco, la cui uscita è stata annunciata quasi a sorpresa due mesi fa, dovrebbe vedere la luce il 14 gennaio. E diciamo “dovrebbe” perchè a questo punto, dopo quel che è successo, la casa discografica potrebbe anche anticipare la data di qualche giorno. Cos’è successo? Semplice, il nuovo album può essere ascoltato in rete già da qualche giorno. Laddove si conferma che ormai, sotto il regno di sua maestà internet, la diffusione di un nuovo album non può più essere decisa dalla casa discografica. Nel caso specifico, oltre alle solite anticipazioni che interessano i dischi dei maggiori protagonisti della scena rock, ci si è messo di mezzo un errore di Amazon. Che nei giorni scorsi ha messo in vendita per alcune ore l’album, salvo poi fare marcia indietro e ritirarlo dal commercio. Poche ore, ma sufficienti a far rimbalzare i brani di sito in sito, in una diffusione a macchia di leopardo. E allora ascoltiamolo, questo disco. Registrato in vari studi, fra New Jersey, Los Angeles, Atlanta, Australia e New York, l’album è il diciottesimo in carriera per il sessantaquattrenne rocker di Freehold. Che ha voluto ancora con sè la E Street Band al completo. Ma la novità è Tom Morello, l’ex chitarrista dei Rage Against the Machine, che si è unito al gruppo nel marzo scorso, durante le date australiane, in sostituzione di Steve “Little Steven” Van Zandt. Il feeling fra i due è subito scattato, visto che il Boss ha definito lui e la sua chitarra «la mia musa, la mia fonte di ispirazione che ha portato questo progetto a un altro livello». E nelle note di copertina: «Stavo lavorando a un disco di brani inediti tra i migliori dell’ultimo decennio quando Tom Morello ci suggerì di aggiungere “High hopes” alla scaletta dei concerti. Quel brano, scritto da Tim Scott McConnell della band losangelina Havalinas, l’avevo inciso negli anni ’90. Durante le prove abbiamo preparato il pezzo, poi con Tom alla chitarra abbiamo davvero spaccato. A metà tournée siamo andati a reinciderlo agli Studios 301 di Sydney insieme a “Just like fire would”, dei Saints, uno dei primi gruppi punk australiani, peraltro uno dei miei preferiti...». L’album propone quattro cover e una manciata di inediti. Suoni molto rock, grazie proprioe all’apporto di Morello. “High hopes”, del quale esiste un video diretto da Thom Zimny, è un pezzo degli Havalinas che il Boss aveva già inciso in un ep del ’96. “Frankie fell in love” mette in scena un immaginario dialogo davanti a una birra fra Shakespeare e Einstein. “This is your sword”, fra cornamuse e richiami biblici, è vicina alle atmosfere di “Wrecking ball”. Brillano di rinnovata e rabbiosa luce anche le nuove versioni di “The ghost of Tom Joad” e “American skin (41 shots)”, nel quale viene raccontata la storia di Amadou Diallo, l’afroamericano ucciso dalla polizia di New Work appunto con 41 colpi di pistola. “Harry’s place” consente alla chitarra di Morello di duettare virtualmente con il sax di Clarence Clemons. Già, perchè Clemons e Danny Federici, scomparsi rispettivamente nel 2011 e nel 2008, sono presenti nell’album. Fra gli altri titoli: l’inedita “Down in the hole”, “Just like fire would” (cover del brano dei Saints), “Heaven’s wall”, le acustiche “Hunter of invisible game” e “The wall” (altri inediti). Fino al gran finale di “Dream baby dream”, cover di un classico dei Suicide. Qualcuno ha già definito “High hopes” un “album minore”, forse perchè il precedente “Wrecking ball” aveva alzato di molto l’asticella qualitativa. Trattandosi di Bruce Sprinsteen - il cui tour 2014 parte il 26 gennaio da Città del Capo, per ora non sono previste date in Italia, ma l’anno è appena cominciato -, andremmo molto cauti con queste valutazioni al ribasso...

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