domenica 27 aprile 2014

CERCANDO IL '68, antologia a cura di Giampaolo Borghello

“A tutti coloro che sono rimasti dalla stessa parte”. Una dedica che dice già molto, per un volume che si propone come una sorta di opera omnia su un anno, il 1968, già passato alla storia della politica, della cultura e del costume del Novecento. E che continua a produrre conseguenze anche sugli anni e decenni che viviamo, a distanza ormai di quasi mezzo secolo da una stagione che rivoluzionò il mondo contemporaneo. “Cercando il ’68”, antologia a cura di Giampaolo Borghello (edizioni Forum, pagg. 1249, euro 39,50), già nella mole ma tutto sommato anche nell’approccio, è un volume enciclopedico. Mette in fila cronache e documenti, memorie e analisi dell’anno della contestazione. Un anno sempre attuale, per tutti, a partire da chi c’era e ne ha condiviso gli ideali, passando per chi lo ha avversato ieri come ne snobba il ricordo oggi, per finire ai tantissimi che ne hanno solo sentito parlare, dai genitori, sui libri, sui giornali, nelle varie e ricorrenti e troppo spesso retoriche celebrazioni. L’antologia, divisa in una ventina di sezioni tematiche, si rivolge e serve agli uni e agli altri. Accostando analisi e interpretazioni, ricordando il contesto storico e politico sia italiano che internazionale (“Da Berkeley a Parigi, da Varsavia e Città del Messico: il ’68 nel mondo”), proponendo documenti della rivolta universitaria. E l’autunno caldo, la strategia della tensione, il rapporto fra il Pci e i gruppi extraparlamentari. Non manca un ragguaglio sui mille dibattiti sull’eredità del fatidico anno, con attenzione ai “luoghi del Sessantotto: le aule, le assemblee, le occupazioni, i “controcorsi”, i cortei. E poi il femminismo, la musica, le canzoni, il modo di vestire (nel capitolo “L’ultimo tailleur e il primo eskimo: come vestivamo”), le barbe e i capelli lunghi... Anni di ricerche, migliaia e migliaia di documenti consultati sono la miglior garanzia della serietà del lavoro di Borghello, veronese classe 1946, per anni docente di letteratura italiana e direttore del dipartimento di italianistica all’Università di Udine. E udinese è anche l’editrice Forum. «Un’antologia - scrive l’autore - pensata in primis per i giovani, per tutti gli studenti, per i curiosi e (naturalmente) per chi c’era...». E non tutti sono rimasti dalla stessa parte.

Nessun commento:

Posta un commento