venerdì 4 aprile 2014

STASERA VEN LIGABUE A LATISANA

Se non è un record, poco ci manca. Tutti e duemilaseicento biglietti disponibili venduti, e non “on line”, in un solo giorno. Latisana e il Friuli Venezia Giulia aspettano così Ligabue, che domani alle 21, nel palasport della città friulana, terrà l’unico concerto regionale del suo “Mondovisione Tour - Piccole Città 2014”, cominciato poche sere fa dalla sua Correggio, in provincia di Reggio Emilia. Dove il Liga ha detto: «Ho proprio voglia di portarlo in giro questo “Mondovisione”, per cui comincio da qui, da Correggio, con un concerto nel palasport in cui ho cantato più di vent’anni fa, per poi suonare in altri piccoli palazzetti in altre piccole città. Per poi passare agli stadi. E poi in Europa e nel mondo. A presto». Dopo Latisana - che con le sue duemilaseicento presenze sarà la data più affollata, visto che gli altri palasport hanno una capienza che non supera i duemila posti - il tour toccherà domenica Riccione, l’8 San Benedetto del Tronto, il 10 Colle Val D’Elsa (Siena), il 12 Foligno, il 14 Frosinone, il 16 Potenza. Una sorta di rodaggio per il tour vero e proprio, quello negli stadi, che sarà il 30 e il 31 maggio all’Olimpico di Roma; il 6 e 7 giugno a San Siro a Milano; l’11 e 12 giugno al Massimino di Catania; il 12 luglio all’Euganeo di Padova; il 16 al Franchi di Firenze; il 19 all’Adriatico di Pescara; il 23 luglio all’Arechi di Salerno. Con il rocker, sul palco, la band formata da Federico “Fede” Poggipollini (chitarra), Niccolò Bossini (chitarra), Luciano Luisi (tastiere e programmazioni), Michael Urbano (batteria) e Davide Pezzin (basso). “Mondovisione” (etichetta Zoo Aperto/Warner Music) è il decimo album di inediti di Ligabue, album più venduto del 2013 e premiato con cinque dischi di platino. Fra i brani più amati dell’album, “Il sale della terra”, permeata di grande amarezza. «In quella canzone - ha detto l’artista, classe 1960 - parlo dell’esercizio del potere. Andreotti diceva che il potere logora chi non ce l’ha, io dico che logora. Punto. Perché chi lo possiede ha paura di perderlo. Io non mi sono mai sentito logorato dal mio potere, soltanto affaticato. Ho avuto spesso la sensazione che si desse troppa responsabilità alla mia musica. Resto a bocca aperta quando vado ai concerti degli altri e vedo la gente che canta a memoria quasi tutte le canzoni, perché significa che queste hanno un potere enorme. Ma in fondo sono solo canzoni. Il problema è che si cerca nella musica qualcosa che la politica e la religione non danno e io questo lo trovo eccessivo, quasi aberrante...». Nel piccolo palasport di Latisana, domani sera, forse si respirerà l’atmosfera dei primissimi concerti del Liga, attorno al ’90, quando era appena uscito il suo primo album e stava cominciando la sua scalata verso una straordinaria carriera di successo. Come nella sua prima esibizione nel Friuli Venezia Giulia, in una balera di Buttrio, appunto nel ’90, già allora “ballando sul mondo”...

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