venerdì 3 giugno 2016

VOLTARELLI CANTA CALABRIA E PROFAZIO, domani a Trieste

La Calabria di Otello Profazio, classe ’36, storico cantautore folk che ha rielaborato e reinterpretato la tradizione musicale del nostro Sud. La Calabria di Peppe Voltarelli, cosentino del ’69, fondatore e per quindici anni anima del gruppo calabro-bolognese Il parto delle nuvole pesanti.
Ebbene, queste due Calabrie diverse ma in fondo uguali si incontrano nel libro-cd “Voltarelli canta Profazio”, appena uscito per l’editore Squilibri, che verrà presentato domani alle 18.30 al Knulp con un’esibizione chitarra e voce. Nel disco, dieci brani scritti negli anni Cinquanta ma ancora vivi e attuali. Profazio rappresenta un fetta importante della nostra cultura popolare, Voltarelli lo fa brillare di una nuova luce in un tributo permeato dall’atmosfera dei vecchi racconti in musica dei cantastorie, riletti attraverso forme espressive contemporanee.
«Questo lavoro – ha detto Voltarelli, Premio Tenco 2010, dischi pubblicati in mezza Europa, ma anche negli Stati Uniti, in Canada, in Argentina - risponde a diverse esigenze. Riconciliarmi con la mia terra, abbracciando l’opera di chi, meglio di chiunque altro, ne ha saputo raccontare istanze e desideri, contraddizioni e lacerazioni. Al tempo stesso, misurarmi con un’opera che, proprio per il suo porsi al confine tra canzone d’autore e musica popolare, sento fortemente vicina alla mia ispirazione, in bilico tra questi due poli. Infine, rinnovare la sfida attorno a quanto una volta si chiamava “mondo subalterno” e svelare lo spessore e la profondità culturale dell’attività di Profazio».
«Lui in Calabria e Ignazio Buttitta in Sicilia sono due punti di riferimento culturale assoluti. Sono i padri di un linguaggio forte, genuino, senza orpelli, che per primi hanno espresso concetti scomodi. Per certi versi hanno tracciato un solco, nel quale poi ci siamo immessi in tanti».

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