sabato 30 luglio 2016

PIAZZA ROCK O PIAZZA SONNACCHIOSA?


Piazza rock o piazza sonnacchiosa, a tratti addormentata, quasi pensionata, mollemente adagiata su nostalgiche mollezze? Che poi vorrebbe dire: ma la nostra splendida piazza Unità, salotto buono affacciato sul mare che molti ci invidiano, è adatta ai megaconcerti con megapalchi e megafolle al seguito?
Il quesito si pone con forza all’indomani del doppio appuntamento con gli Iron Maiden e Mika, due botti dell’estate musicale andati in scena ad appena quarantott’ore di distanza l’uno dall'altro. Per onestà va detto che piazza e città hanno retto perfettamente l’urto dei quindicimila fan per il gruppo “metal” inglese e dei seimila per la popstar anglolibanese. Zero incidenti (nonostante i timori, legati più che altro alla situazione internazionale, che hanno fatto alzare l’asticella della sicurezza e dei controlli), giusto qualche comprensibile disagio al traffico, efficiente servizio di pulizia dopo gli eventi, pubblico quanto mai soddisfatto.
A referto vanno segnalate però le lamentele - oltre che di tanti esponenti delle pattuglie in servizio permanente effettivo del “no se pol” - di alcuni esercenti dei locali affacciati sulla grande piazza, costretti a chiudere dalla transennatura e dalla situazione complessiva, che prevede fra l’altro i chioschi per le bibite che girano al seguito dei megaconcerti e “portano via il lavoro”.
Possiamo aggiungere che l’impatto soprattutto del megapalco degli Iron Maiden - forse il più grande in assoluto fra i tanti visti nel corso degli anni in piazza Unità, i cui lavori di montaggio e smontaggio sono stati lunghi e rumorosi - ha per alcuni giorni oscurato le bellezze del luogo. Per dire, un turista arrivato in quei giorni in città della piazza non ha praticamente visto nulla.
Sull’altro piatto della bilancia c’è l’assoluta bellezza di certe immagini colte durante i concerti, che sono autentiche feste di gente, suoni, luci, colori e dunque emozioni.
Non è la prima volta che si pone il problema, comune a tante altre città. Per fermarci agli anni più recenti, piazza Unità ha ospitato lo scorso anno Fedez e il trio del Volo, tre anni fa i Green Day, ancor prima Santana, John Fogerty, Pino Daniele, Elisa, Battiato, tanti altri. Per non parlare dei concerti di tanti Barcolana Festival, della seratona Mtv del luglio 2005 (gratuita, dunque senza transenne, dunque con una megafolla che invadeva anche le Rive e le zone contigue...), di qualche vecchia tappa del Festivalbar.
La scelta dello Stadio Rocco, oltre al concerto di Bruce Springsteen del giugno 2012, è stata ritenuta la più adatta per Pearl Jam e Ligabue nel 2014, per Vasco Rossi nel 2004... E c’era stata anche la lunga stagione dei concerti nel vecchio Stadio Grezar.
Forse allora ci sono alcuni concerti “da stadio”, in una struttura che, pur essendo nata per lo sport (ma la Triestina aspetta da anni un rilancio, per onorare uno stadio da serie A, immaginato quando la squadra sembrava vicina al salto fra la serie B e la massima serie...), si adatta perfettamente ai grandi eventi musicali.
Ai nomi citati, che il pubblico ha ammirato in passato al “Rocco”, forse possiamo aggiungere gli Iron Maiden. Mentre Mika, il pianista Ludovico Einaudi, visto venti giorni fa, Simone Cristicchi stasera con il suo omaggio a Sergio Endrigo, sembrano più adatti alla grande piazza. Da non dimenticare che, a due passi dal salotto buono, c’è poi quel delizioso “teatro all’aperto” che è piazza Verdi, da anni felicemente sfruttato dalla rassegna TriesteLovesJazz.
Da ultimo, il quesito di sempre. Quello che sottende anche l’eterno dibattito legato alla cosiddetta movida. Vogliamo una città viva, aperta al futuro e alle giovani generazioni, che si risvegli da secolari torpori e attragga i turisti, o preferiamo il nostro amato e tranquillo “non luogo” dove passare serene e tranquille vecchiaie?
Non troppi anni fa, girare di sera nella zona fra piazza della Borsa, piazza Unità, Cavana e via Torino somigliava all’attraversamento del far west. Oggi sembra di stare in una qualsiani città europea del 2016. Cos’è meglio?

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