GIUSY FERRERI Questa è la storia di una fiaba. La fiaba di una cassiera di supermercato con la passione per la musica - ma dotata anche di una voce coi controfiocchi - che nello spazio di una sola stagione debutta in televisione a «X Factor», non vince ma in certi casi arrivare primi o secondi non fa molta differenza, poi firma con «Non ti scordar mai di me» il tormentone dell’estate musicale 2008 (autore Tiziano Ferro, tre dischi di platino con il mini-cd) e ora arriva nei negozi con il suo primo, a questo punto attesissimo, album.
Per vivere il suo sogno musicale Giusy Ferreri - vero nome Giuseppa, nata a Palermo nel ’79 e trapiantata al nord - si era messa in aspettativa dal lavoro al supermercato Esselunga di Corbetta, provincia di Milano. Il periodo di assenza dal lavoro scadeva nei giorni scorsi, praticamente in concomitanza con l’uscita del disco. E lei, ormai una piccola grande star con tanto di copertine dei settimanali a lei dedicate in bacheca, mica firma la lettera di dimissioni... No, va dal datore di lavoro e contratta l’allungamento del periodo di aspettativa. Altri sette mesi, fino a giugno, non si sa mai. «Il mercato discografico è in crisi - riflette a voce alta la cantante -, di dischi se ne vendono sempre meno. E metti che il mio ne venda pochi, che faccio? Meglio tenersi aperta una via di fuga. Magari non più come cassiera ma con un lavoro in ufficio...».
Questo per capire la persona, equilibrata e umile e con i piedi ben piantati per terra, di cui parliamo. Una senza grilli per la testa, nonostante il successo appena assaporato. Una che intitola «Gaetana» (Sony Bmg), dedicandolo alla nonna siciliana (settantaquattro anni ma con un grande spirito rock: jeans e stivali, e continui viaggi a Milano per incontrare la nipote...), il suo primo album.
Quando è apparsa a «X Factor» - raro esempio di televisione utile per la musica, non fosse altro per il fatto che ci ha fatto scoprire Giusy e altri giovani promettenti - la ragazza ha colpito tutti, oltre che per la voce, per la grinta e la personalità, che hanno spinto alcuni a paragoni con Amy Winehouse.
Ora la Ferreri si rivela anche autrice poetica e ironica di quattro delle canzoni dell’album. Tiziano Ferro non l’ha abbandonata: è produttore artistico del disco, firma il testo di «Il sapore di un altro no», su musica di Sergio Cammariere, ed è l’autore anche di «L’amore e basta» («...e sfido la vita sempre a testa bassa, perchè per me conta solo l'amore e basta...»), in cui duetta con la cantante.
Fra gli altri brani «Novembre», singolo di lancio dell’album, con annesso video ad alta programmazione, ma anche «Cuore assente» e «La scala», firmate dalla cantautrice e produttrice americana Linda Perry (il sogno di Giusy era lavorare con lei: Tiziano Ferro lo ha realizzato...). E ancora «Pensieri», «In assenza»,«Piove» e «Il party», che Giusy Ferreri aveva già inciso tre anni fa proprio col nome d'arte Gaetana. Canzoni nelle quali l’artista alterna il lato intimista e quello trasgressivo. Convincendo con entrambi.
TIZIANO FERRO Ma in queste settimane Tiziano Ferro non si limita ovviamente a tenere a battesimo la sua protetta Giusy Ferreri. È appena uscito anche il suo quarto album, intitolato «Alla mia età» (Emi Capitol): dodici canzoni nuove, due delle quali scritte con Ivano Fossati e Franco Battiato (rispettivamente «Indietro» e «Il tempo stesso»), per tratteggiare una personalità giovane ma già ben definita. Non dimentichiamo che in pochi anni (il suo primo album è del 2001) Ferro è passato dallo status di sconosciuto emergente di belle speranze a star della musica italiana e internazionale. Fa infatti parte del ristretto drappello di cantanti di casa nostra che godono di notorietà anche fuori dai confini nazionali.
Ora il ventottenne cantante e autore nato a Latina - da qualche tempo con residenza a Londra - sforna un lavoro dal taglio dichiaratamente autobiografico, quasi un'autoanalisi in bilico fra intimismo ed emotività. «L'album - dice l’artista - è certamente la fotografia più coerente di quello che sto scrivendo. Le insicurezze ma anche le sicurezze, i timori e le gioie. Insomma è un lavoro in equilibrio. Di una cosa sono certo, però: voglio dare un messaggio positivo, se c'è un aspetto interiore non c'è tristezza. Sono stato ispirato dalla mia vita, ho sentito l'urgenza di scrivere forte del quotidiano».
L’album è uscito in contemporanea in 42 paesi: praticamente mezzo mondo. E fra i brani c’è anche «La paura non esiste», titolo regalato a Tiziano Ferro dall’amica Laura Pausini.
Dal 18 aprile, partenza da Rimini, l’artista sarà in tour. «Vorrei riuscire a realizzare uno spettacolo che intrattenesse in maniera ilare gli spettatori. Non voglio riempirlo di ”poesia”. Desidero sia un momento di distrazione e che chi è venuto possa dire di essersi divertito per un paio d'ore. Non vorrei essere frainteso ma mi piacerebbe fare un pò un circo, essere un circense, e che poi i fan cantino e ballino...».
DOORS Un inedito disco «live» dei Doors, estratto da due concerti che il gruppo tenne al Matrix di San Francisco nel marzo del 1967, poche settimane prima dell'uscita del singolo «Light my fire», che li rese famosi in tutto il mondo. È il regalo per tutti i fan di Jim Morrison e compagni che arriva nei negozi in questi giorni. L'album è composto da un doppio cd, nel quale sono presenti gran parte dei brani dell’album «The Doors», che segnò esordio del gruppo di Jim Morrison, e alcune tracce del secondo album, «Strange days». Ray Manzarek, membro fondatore della band, racconta così quei lontani concerti: «Li abbiamo fatti nei primi mesi del 1967, quando i Doors stavano per entrare nella coscienza della nazione». E il produttore del «Live at the Matrix», Bruce Botnick, aggiunge:«Questo disco è probabilmente il miglior documento che abbiamo prima che tra i Doors iniziassero i contrasti». Una stagione breve, ma che segnato profondamente la storia della musica rock.
MANNOIA Dieci canzoni che comunicano la necessità di aprirsi all'altro, la bellezza dell'essere diversi, le emozioni che la musica è ancora in grado di suscitare. È «Il movimento del dare», il nuovo disco di inediti di Fiorella Mannoia, che arriva a ben 7 anni di distanza dal precedente studio album. Scritto dalla coppia Battiato/Sgalambro, il brano che dà il titolo al disco è un invito esplicito a imparare dagli altri per capire la realtà che ci circonda: «È necessario comprendere - dice la cantante - che non esiste solo il pensiero occidentale o quello cattolico. Oggi il mondo ci impone il confronto con altre culture e bisogna considerare la società multirazziale come qualcosa che può arricchirci invece che penalizzarci. Non si possono insomma discriminare gli stranieri in quanto tali, perchè si rischia di ripetere gli episodi di razzismo che, in passato, sono stati costretti a subire anche gli emigranti italiani in paesi come la Germania». Le canzoni del cd sono state scritte da alcuni dei più importanti musicisti italiani: da Ligabue a Pino Daniele, da Battiato a Tiziano Ferro (anche in duetto con la cantante), dall'amico di sempre Ivano Fossati fino a Jovanotti.
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