CELENTANO
Adriano Celentano è da mezzo secolo protagonista assoluto della canzone - e non solo della canzone - italiana. Basta questo dato per riservare l’attenzione che merita al suo nuovo album, un doppio, intitolato «L’animale» (Clan/SonyBmg). L’ex Molleggiato, settantuno anni a gennaio, ha voluto dividere il lavoro in due parti ben distinte, ognuna con un suo titolo: il primo cd «Canzoni d'amore», il secondo «Canzoni contro». Quasi a voler distinguere le sue due anime: quella più tradizionale, dedicata all’amore, al sentimento, alla spiritualità (da «Storia d'amore» a «Una carezza in un pugno», fino ai più recenti «L'emozione non ha voce», «L'arcobaleno», «Acqua e sale» e «Dormi amore»...), e quella di protesta, attenta ai temi sociali, alla difesa dell’ambiente, in un certo qual modo politica («Il ragazzo della via Gluck» e «Un albero di trenta piani», «Il mondo in mi settima» e «Svalutation», «I want to know» e «Io sono un uomo libero», e ancora un remix di «Prisencolinensinainciusol»...).
Fra le ventotto canzoni, equamente divisi fra i due cd, ci sono anche due inediti: il primo è la sua personalissima versione di «La cura», di Franco Battiato (al quale ha anche chiesto il permesso di cambiare in alcuni punti la melodia), il secondo è «Sognando Chernobyl», che ha anticipato la pubblicazione del disco di un mese, con la diffusione in rete del video. Sorta di apocalittico monito - molto alla maniera di Celentano, soprattutto quello degli ultimi show televisivi - affinchè gli uomini rinsaviscano, e smettano di distruggere se stessi e l’intero pianeta.
Celentano dice di averla scritta «un anno fa, perchè temo che le cose siano peggiorate, lo stato del pianeta è disastroso. È un grido disperato. Sono sempre stato ottimista ma oggi è difficile rimanerlo. Il momento che stiamo vivendo è talmente fragile che non riguarda soltanto l'Italia ma tutto il mondo. Oggi si rischia una vera catastrofe umana a causa di scelte scellerate dei governi di gran parte del mondo». La versione integrale del brano, sempre su internet, è un filmato di dieci minuti con immagini molto forti sulla pena di morte e sugli effetti di Chernobyl sugli esseri umani.
Nel secondo cd, quello dedicato all’impegno sociale, ci sono anche episodi meno conosciuti, come «L'ultimo degli uccelli», tratto da un disco del ’72, e «Uomo macchina», che nel ’76 affrontava il tema dell'alienazione dell'individuo nella società moderna. E brani di ultima produzione come «I passi che facciamo» e «La situazione non è buona», che lo scorso anno dava anche il titolo all'ultimo show televisivo di Adriano (il suo ritorno su Raiuno è previsto per l'autunno dell’anno prossimo).
Le due anime - dell’artista e del disco - sono presenti anche in copertina, con una foto di Celentano e un suo autoritratto in versione «molto animalesca». L’idea del titolo pare invece sia di Jovanotti, che «forse ha visto in me l'istinto della "salvaguardia" della specie e del territorio...».
IRENE GRANDI
L’hanno fatto tutti, soprattutto all’estero, e allora perchè non io? Questo deve essersi detta Irene Grandi, prima di sfornare - a un anno di distanza dal suo «greatest hits» - questo «Canzoni per Natale» (Warner). L’idea le girava in testa da tempo, ma la spinta - dice - le è arrivata dalla riscoperta del vecchio «Feed the world», di Bob Geldof. Ecco allora il progetto di una raccolta dedicata a un «Natale universale, basato su spiritualità e introspezione». A fianco di classici come «Happy Christmas» e «Silent Night», il disco propone anche titoli italiani come «Buon Natale a tutto il mondo» di Domenico Modugno, «Canzone per Natale» di Morgan e «O è Natale tutti i giorni» di Luca Carboni e Jovanotti.
Nell'album ci sono anche brani che non appartengono alla tradizione natalizia, come «Qualche stupido ti amo», cantata assieme all'attore Alessandro Gassman: si tratta della cover di «Somethin' stupid», vecchio classico che Frank Sinatra ha cantato anche assieme alla figlia. «Nel mio immaginario - quasi si giustifica l’ex rockettara - è un brano molto natalizio e per il duetto mi sono ispirata a quello fra Robbie Williams e Nicole Kidman...».
Fra le altre tracce non tradizionalmente natalizie anche la cover in chiave soul di «Wishing on a star», di Rose Royce, e una versione corale di «Oh happy day», con la partecipazione del pianista jazz Stefano Bollani.
Ma in un disco di canzoni natalizie non poteva mancare «Happy Xmas», di John Lennon: nell’inno pacifista dell’ex Beatles l’artista toscana ha scelto di rallentare leggermente la ritmica originale ma ha mantenuto il coro di bambini che invocano la fine della guerra.
Irene Grandi proporrà dal vivo, con l’orchestra, alcuni brani del disco nel tradizionale concerto di Natale del 24 dicembre all'Auditorium di Roma.
NEGRAMARO Sono stati il primo gruppo italiano a riempire San Siro. E ora quel loro concerto del 31 maggio è diventato un cofanetto con cd e dvd, progetto di Caterina Caselli. Con tredici tracce audio e ventuno tracce video «Negramaro San Siro Live» racconta per immagini e musica il suggestivo spettacolo che la band salentina ha portato nello stadio milanese (ma anche in tour in giro per l’Italia e all’estero). Il cd propone anche quattro inediti: «Meraviglioso», cover del classico di Domenico Modugno, presente anche nella colonna sonora del film «Italians» di Giovanni Veronesi, con Carlo Verdone e Riccardo Scamarcio (e lo stesso Veronesi ha firmato la regia del videoclip, con la partecipazione dei due attori); «Your eyes», versione inglese de «La finestra», con il contributo dei Mattafix; «Solo per te» in versione elettrica e infine «Blu cobalto», in versione elettrica e acustica. Fra gli ospiti anche i Solis String Quartet, Jovanotti e Mauro Pagani. Nel dvd immagini della band in tour europeo in bus e nella loro casa-factory di Parma.
TATANGELO A Sanremo ha cantato i turbamenti del suo parrucchiere gay, stavolta sposta l’obiettivo sull’universo femminile. Al quarto album Anna Tatangelo si lancia in un viaggio all'interno dell'universo femminile, un racconto interamente dedicato alle donne e ai chiaroscuri delle loro vite: dalla gioia della maternità alla delusione per la fine di un amore, dalla disperazione dell'anoressia («Adesso») e della violenza all'emozione di un nuovo incontro. Fragilità ma anche forza, senza perdere mai di vista la speranza. L'album comprende undici canzoni che spaziano tra generi e stili diversi, ed è stato anticipato dal singolo «Profumo di mamma», un pezzo allegro, colorato di samba, firmato dal fidanzato e produttore Gigi D'Alessio. Che porta in dote, grazie alla recente riappacificazione, anche la chitarra di Pino Daniele in «Sarai», brano scritto dallo stesso Daniele con D'Alessio e presente anche nel nuovo album di quest’ultimo. Fra i brani anche due cover: «Il posto mio» di Domenico Modugno (scritta nel ’68 da Alberto Testa e Tony Renis) e «Anna verrà», altro omaggio al Pino Daniele di «Mascalzone latino».
Nessun commento:
Posta un commento