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giovedì 17 febbraio 2011
SANREMO 1
Ci hanno pensato le ”iene” Luca e Paolo, a dare una bella scossa alla prima serata del 61.o Festival di Sanremo. La loro satira era temuta dalla banda (Masi, Mazzi, Mazza...) che circonda il povero Gianni Morandi. E grazie alla diretta, non censurabile, è arrivata puntuale. Entrando a botta sicura sull’attualità.
Ma andiamo per ordine. Peggior inizio di serata non poteva essere architettato. Il passaggio del testimone fra l’insostenibile Antonellona Clerici e l’ecumenico Morandi si è infatti trasformato in un imbarazzante siparietto nel quale la conduttrice della passata edizione non ha esitato a coinvolgere l’incolpevole e stranita figlioletta di appena due anni. Unico pregio della scenetta: è durata poco.
Un balletto, due parole di circostanza e spazio subito alle canzoni, quelle canzoni sulle quali l’«eterno ragazzo» di Monghidoro, classe 1944, smoking luccicante e farfallino, ha puntato molto per dare sostanza al ”suo” Festival.
Rompe il ghiaccio Giusy Ferreri, la ”Amy Winehouse di Abbiategrasso” (ma è nata a Palermo). La sua ”Il mare è immenso” ha una bella grinta rock ma non rimane in testa. Arrivano Luca e Paolo, sembrano quasi intimiditi. Ma è una finta, una manovra diversiva.
Secondo cantante Luca Barbarossa, che per tornare al Festival vinto nel ’92 (”Portami a ballare”, ricordate?) ha scelto di farsi scortare dalla star spagnola Raquel Del Rosario, nota anche in quanto moglie del pilota Fernando Alonso: la loro ”Fino in fondo” è un discreto duetto con esplicite allusioni erotiche.
Ci pensa Roberto Vecchioni ad alzare - e di molto - il livello qualitativo della serata: la sua ”Chiamami ancora amore” è la classica canzone che ti aspetteresti dal Professore, parla della nostra povera Italia del 2011 («per tutti i ragazzi, così belli a gridare nelle piazze, perchè stanno uccidendoci il pensiero..»), ci riconcilia con quella forma d’arte nobile e popolare che sa essere la canzone. Era da anni che il sessantottenne cantautore milanese non scriveva un pezzo così bello, che avrebbe già vinto il Festival, se il Festival di Sanremo venisse vinto dalla canzone migliore.
Si ritorna sulla terra con Anna Tatangelo, le cui cose migliori sono l’indubbia avvenenza e le due note di un vecchio brano di Prince che ne introducono l’ingresso in scena (ogni concorrente è infatti ”accompagnato” da citazioni di classici del rock: ”Satisfaction” per Vecchioni, ”Let’s dance” per la Ferreri, mentre lo stacchetto morandiano è ”Un mondo d’amore”...). La ”Bastardo” proposta dalla compagna di Gigi D’Alessio, invece, è tutta da dimenticare.
Molto meglio i La Crus: ”Io confesso” pesca con eleganza nella tradizione cantautorale di casa nostra, ha un’atmosfera retrò e si conclude con un omaggio a Morricone.
È passata un’ora dall’inizio del Festival e finalmente Morandi introduce Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez. La prima in rosso, la seconda in azzurro. Entrambe una spanna più alte del caposquadra. Belle, molto belle, niente da dire. Ecco, forse questo è il punto: nonostante abbiano sei autori, fra cui il celebre Federico Moccia, non hanno proprio niente da dire...
Arriva Max Pezzali, con ”Il mio secondo tempo”, un rockettino orecchiabile e scanzonato in stile 883, il duo dei suoi primi successi. Meglio il dialetto ”laghè” (cioè del Lago di Como) di Davide Van de Sfroos, all’anagrafe Davide Bernasconi: la sua ”Yanez” profuma di suggestioni folk, l’idea dell’eroe salgariano che sbarca sulla riviera romagnola vale da sola il prezzo del biglietto.
Ma ecco finalmente Luca e Paolo. Annunciano «un omaggio a due grandi comici». Appaiono sul grande schermo le faccione di Fini e Berlusconi. E sulle note di ”In amore”, un vecchio successo proprio di Morandi con Barbara Cola, il primo attacca: «Ti sputtanerò, al Giornale andrò con in mano foto dove tu sei con un trans, poi consegnerò le intercettazioni e alle prossime elezioni sputtanato sei».
Risponde l’altro: «Ti sputtanerò, con certi filmini che darò alla Boccassini dove ci sei tu, le mostrerò donne sopra i cubi e ci metto pure Ruby e ti fotterò». E avanti con Emilio Fede, Lele Mora, la casa a Montecarlo, la Santanchè, l’Olgettina, Noemi e la D'Addario, Minetti e Ghedini... Finale: «Ti sputtanerò, non mi butti giù, sì ma il 6 aprile in aula ci vai solo tu». Applausi, ma anche fischi, a dimostrazione del pubblico particolare che frequenta l’Ariston. Imbarazzo nelle prime file, ma lo stesso Morandi riappare in scena con una faccia che la dice lunga.
Torna la gara. La camaleontica Anna Oxa con ”La mia anima d’uomo”, il patriottico Tricarico di ”Tre colori”, Emma e i Modà già dati per favoriti con la loro ”Arriverà”. Completano il cast dei big Luca Madonia con Franco Battiato, Patty Pravo, Nathalie e Al Bano. Ma le polemiche sulla canzoncina delle ”iene” sono partite subito. Oggi si prevede il seguito. Censura in arrivo? Tutto è possibile.
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