domenica 27 marzo 2011

GREASE al Piccadilly Theatre, Londra




di Carlo Muscatello

LONDRA “Grease”, ovvero la brillantina con cui i giovanotti degli anni Cinquanta si impomatavano le chiome. Oggi non esiste più, sostituita da mille varianti di gel, rigorosamente unisex. Ma sopravvive sulla scena, per esempio al Piccadilly Theatre, a due passi dal quotidiano caos di Piccadilly Circus, in una Londra in fibrillazione per le imminenti nozze reali fra William e Kate e per le inevitabili Olimpiadi.

Nello storico teatro vittoriano del west end, le repliche del musical - che nella versione originale firmata David Gilmore arriverà al Rossetti di Trieste dal 7 al 12 giugno - si inseguono da anni senza sosta. Niente male, per un testo scritto nel ’71 da Jim Jacobs e Warren Casey, che debuttò l’anno successivo a Broadway e nel ’78 ha ispirato l’omonimo film campione di incassi con John Travolta e Olivia Newton John, diretto da Randal Kleiser (vedi scheda a destra).

La storia è nota. Stati Uniti, estate 1959. Durante le vacanze, il fustacchione Danny (interpretato da Matthew Goodgame) conosce Sandy, biondina australiana tutta acqua e sapone. Lei è ingenua, lui fa il bulletto. E al rientro a scuola, se la ritrova iscritta nella sua stessa Rydell High School. Per farsi bello con gli amici non la calcola, lei si dispera.

Sandy (l’attrice è Lauren Samuels) rivela l’amoretto estivo alle compagne, una delle quali organizza un incontro “casuale” fra i due. Danny prima si mostra indifferente, poi ricuce la tela: lui ostacolato dalla sua banda, lei dalle compagne. Alla gara di ballo si presentano in coppia ma poi vengono separati, e lui vince la gara con una sua procace ex. Per farsi perdonare porta Sandy al “drive in”, le dona un anello, tenta di baciarla, lei scappa via.

Dopo una gara automobilistica tra bande, lei torna alla carica, adottando atteggiamento e abiti più aggressivi. Alla festa di fine anno si presenta molto grintosa a uno sbalordito Danny, che a sua volta ha imboccato un processo di trasformazione opposto, pur di riconquistarla. Happy end scontato, con i due piccioncini che partono a bordo di una scintillante decappottabile, festeggiati dagli amici sulle note di “You're the one that I want”. Che con “Summer nights” è il brano di maggior successo del musical.

Che dire? Atmosfera leggera, allegra, frizzante, decisamente edulcorata rispetto al testo originale, nel quale - con toni crudi e a tratti volgari - erano maggiormente presenti i temi delle bande giovanili, delle sottoculture, della violenza, delle prime esperienze sessuali, dell’emergere per la prima volta dei giovani quale categoria sociale.

Sì, perchè il periodo in cui è ambientata la vicenda è quello della nascita del rock’n’roll, dell’ascesa di Elvis Presley, dei giovani americani - giubbotto di pelle, jeans e ciuffo impomatato - che per la prima volta nella storia del continente a stelle e strisce rivendicavano un destino diverso da quello dei padri.

Purgato da tutto ciò, lo show sopravvive con l’eterno tema dell’amore adolescenziale, fra canzoni, balletti, risatine e gag più o meno sciocchine. Con la morale per la verità banalotta che due mondi apparentemente distanti possono sempre incontrarsi. E che l’amore alla fine trionfa. Buon allestimento per uno spettacolo godibile, indicato per anime semplici e danzerecce.

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Il film “Grease” uscì nel ’78. John Travolta era già famoso per il grande successo de “La febbre del sabato sera”, ma qui mise in luce il suo talento d'interprete ironico e si confermò gran ballerino. Anche la fama di Olivia Newton-John crebbe dopo la sua partecipazione al film, che ricevette cinque nomination al Golden Globe ’79. La colonna sonora di “Grease” rimase per settimane al primo posto delle classifiche in molti paesi. In Gran Bretagna i duetti “You're the one that I want” e “Summer nights” schizzarono ai primi posto delle classifiche e sono tuttora presenti nelle classifica dei singoli più venduti di sempre. La canzone “Hopelessly devoted to you” ha ricevuto una nomination al premio Oscar per la migliore canzone originale nel ’79. Anche il tema del film, scritto da Barry Gibb dei Bee Gees e interpretato da Frankie Valli, giunse ai vertici delle hit parade. Nell’82 fu prodotto un sequel (“Grease 2”, con un cast differente) di scarso successo. L’originale è stato riproposto nelle sale nel ’98, in occasione del ventesimo anniversario.  

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