domenica 6 marzo 2011

NAZZARENO CARUSI


Esce domani “Petrolio”, il secondo album del pianista abruzzese Nazzareno Carusi, che è passato in poco tempo dal conservatorio triestino Tartini (dove è stato titolare di cattedra dal ’97 fino a tre anni fa) ai palcoscenici internazionali, passando per i programmi televisivi Mediaset e ai contratti discografici con importanti etichette.

Carusi ha infatti suonato alla Scala di Milano e alla Carnegie Hall di New York. Ma anche al Teatro Colón di Buenos Aires e alla Herbert Zipper Concert Hall di Los Angeles, alla Wenston Recital Hall e al Jane Mallet Theater di Toronto, all'Oscar Peterson Theater di Tokyo e alla Federation Hall di Melbourne. E ha partecipato a programmi tivù come “Zelig”, “Matrix”, “Mattino Cinque”. Portando ovunque la sua musica classica, ma non solo.

Anche in questo nuovo disco, infatti, alterna pagine di Skrjabin, Puccini, Scarlatti, Brahms, Liszt, Schönberg, Rachmaninoff, Beethoven e Chopin, a riletture di classici firmati Ennio Morricone (“La leggenda del pianista sull’oceano”) e Astor Piazzolla.

«”Petrolio” è un omaggio all’omonimo romanzo incompiuto di Pasolini – spiega il musicista – dove l’ingegner Carlo, il protagonista del romanzo, rappresenta lo spirito contradditorio della società, la dualità sottesa all’ordine delle cose, il gusto del paradosso. Ed è proprio lo “sdoppiamento scandaloso”, la voglia di accostare senza paura i capolavori classici ai brani considerati più leggeri (per farne sentire l’incredibile, intima vicinanza e il godimento che ne deriva all’ascolto) ad unire tutte le tracce dell’album».

Al disco, pubblicato da Isola degli Artisti/Carosello, hanno partecipato come ospiti grandi nomi della musica italiana: innanzitutto Lucio Dalla, nel “Nessun dorma” di Puccini, ma anche la cantante Simona Molinari, Fabrizio Bosso alla tromba, Francesco Di Rosa all’oboe, Fabrizio Meloni al clarinetto.

Nato a Celano, provincia dell’Aquila, nel ’68, Carusi è stato allievo di Alexis Weissenberg e Victor Merzhanov. Ha suonato fra gli altri con la Philharmonische Camerata Berlin (Orchestra d'Archi dei Berliner Philharmoniker), con il violoncellista Mischa Maisky, con i Solisti del Teatro alla Scala di Milano, con il Fine Arts Quartet. Dal 2001 al 2007 è stato “artist-in-residence” della Northeastern Illinois University di Chicago. Oltre che con il citato Lucio Dalla, ha collaborato anche con Sergio Cammariere.

Ma com’è nata questa sua frequentazione dei programmi televisivi leggeri? «Tutto è cominciato - spiega il musicista - da un incontro casuale con Mauro Crippa, direttore dell’informazione Mediaset. Era interessato al discorso della divulgazione musicale e abbiamo pensato di fare qualcosa assieme. Prima sono stato ospite di Claudio Bisio a ”Zelig”: una gag che è sfociata nella mia esecuzione al pianoforte di una sonata di Scarlatti. Poi mi è stata affidata la sigla finale di ”Lucignolo”: ho scelto il ”Chiaro di luna” di Beethoven. Poi, assieme a Claudio Brachino di Videonews, abbiamo ideato delle ”pillole” di musica classica da inserire nel programma ”Mattino 5”, su Canale 5...».

Poi è arrivato il contratto artistico di esclusiva con le reti Mediaset. Pare sia la prima volta che una tivù commerciale mette sotto contratto un pianista di musica classica. Insomma, il conservatorio può attendere...

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