lunedì 8 agosto 2011

MTV 30 ANNI


Mtv compie trent’anni. Ma da tempo non è più la stessa. Trasformandosi da canale televisivo “24 ore al giorno solo musica” in un’emittente tv come tante altre, attenta ad attirare con la propria programmazione - non necessariamente musicale - giovani e giovanissimi consumatori del mercato globale.

Altri tempi, e altra musica, in quell’estate 1981 quando tutto ebbe inizio. Mtv Music Television (era questa, allora, la denominazione completa) cominciò le sue trasmissioni alle 12.01 del primo agosto, con le parole di John Lack: «Ladies and gentlemen, rock and roll...!».

Le prime immagini trasmesse furono il montaggio dell'Apollo 11 che atterra sulla luna. Ma il primo video proposto fu “Video killed the radio star” (il video uccise la star della radio...) dei Buggles. Il secondo “You better run”, di Pat Benatar.

Allora le emittenti televisive, americane e non, trasmettevano musica pop e rock in dosi omeopatiche. I videoclip, la cosiddetta “musica da vedere”, andavano cercati con il lanternino. E l’arrivo di Mtv - che ben presto uscì dai confini americani e varcò l’oceano, fino a diventare fenomeno planetario - somigliò alla vittoria di un terno al lotto per milioni di amanti della musica.

La programmazione iniziale era infatti dedicata esclusivamente al mondo della musica, con la trasmissione di concerti dal vivo e video musicali presentati da vj (l’evoluzione della figura del disc-jockey, o dj, diventato per l’occasione video-jockey, o vj, appunto...). Ventiquattro ore al giorno, e scusate se è - era - poco.

Mtv si proponeva come un canale riservato all'industria della musica ed era destinato a scrivere la storia musicale degli anni Ottanta e Novanta. Ma progressivamente ha visto mutare la propria originaria “mission”. Da emittente musicale a televisione in grado di intrattenere adolescenti, giovanissimi, giovani e anche i cosiddetti “giovani adulti” (la cui fascia d’età è andata via via aumentando, di pari passo con la crescita di quanti erano ragazzi negli anni Sessanta e Settanta).

Ecco allora l’inserimento nella programmazione di Mtv - che nel frattempo ha lanciato tutta una serie di canali satelliti - di telefilm, reality, serie tv, al fine sempre e solo di intrattenere un pubblico di giovani e soprattutto giovanissimi consumatori. Roba non sempre di qualità, anzi.

Basta dare un’occhiata alla programmazione dei prossimi mesi di Mtv Italia: un “docureality” che segue sette giovani ginnaste nei loro allenamenti verso i Mondiali e uno show dedicato ai duelli, a colpi di freestyle, fra i rapper italiani. Proposte del palinsesto autunnale pensate e dedicate a un pubblico di “millenials”, cioè i giovani fra i 14 e i 24 anni, cresciuti al tempo di internet e cittadini di un mondo senza confini.

I vecchi musicofili hanno intanto passato la mano. «Era un bastione di significato culturale. Ora, quando mi sintonizzo su Mtv, mi deprime», ha scritto in un commento su un sito web un’appassionata di musica rock. «Ma dov’è la musica?», aggiunge un altro fedelissimo sconcertato dalla mutazione avvenuta, sottolineando che Mtv aveva un suo ruolo, che ha effettivamente abbandonato.

E il segno di tale mutazione sta anche nel fatto che, in occasione del trentesimo compleanno di Mtv, la ricorrenza sia stata festeggiata giorni fa dai suoi dirigenti suonando la campanella che dà inizio alle contrattazioni alla borsa di Wall Street. Il tempio, seppur acciaccato, del capitalismo mondiale.

La musica, intanto, sembra aver scelto decisamente il web, come nuovo strumento principe di diffusione. I canali televisivi che trasmettono concerti e video sono diventati tantissimi rispetto a trent’anni fa, ma è internet la “nuova frontiera” che ormai detta le regole.

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