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lunedì 22 agosto 2011
VASCO: TOUR ANNULLATO
Dunque i medici fermano Vasco Rossi. Riposo assoluto per almeno sessanta giorni, che vuol dire annullamento del concerto previsto per sabato allo Stadio Olimpico di Torino, ma anche degli altri show che dovevano costituire la ripresa settembrina del suo “Kom.011 tour”: il 2 settembre allo Stadio Friuli di Udine, il 6 settembre a Bologna e l’11 settembre ad Avellino (rimborsi dei biglietti a breve). In forte dubbio anche l’annunciata presenza del 5 settembre alla Mostra del Cinema di Venezia, dove il Blasco doveva partecipare alla presentazione di “Questa storia quà”, il film sulla sua vita girato da Alessandro Paris e Sibylle Righetti.
Ma leggiamo il comunicato dell’equipe medica della clinica Villalba di Bologna, dove il cinquantanovenne rocker è tornato ieri mattina, dopo “l’esamino” effettuato sabato (e i forti dolori della notte precedente) e dopo le due settimane di ricovero di inizio agosto. «Riposo assoluto per almeno sessanta giorni giorni dalla data odierna - si legge nel bollettino medico - e terapia medica appropriata, salvo complicazioni. Le condizioni attuali del signor Vasco Rossi non consentono che il paziente svolga alcuna attività fisica per ulteriori due mesi da oggi. Si ritiene questo necessario al fine di non compromettere l’esito delle terapie mediche a cui è attualmente sottoposto».
Firmato dal medico curante, ma anche da fior fior di specialisti: il chirurgo generale-toracico, i radiologi, l’anestesista rianimatore, il cardiologo e ovviamente il direttore sanitario. Che dicono: «Dai numerosi accertamenti è esclusa categoricamente la presenza di patologie tumorali in atto». Precisazione importante, perchè a tutt’oggi non si sa quale sia realmente il quadro clinico. Si parla sempre di forti dolori al petto conseguenti a una costola fratturata e di un’infiammazione. Ma i dubbi permangono.
Anche ieri la rockstar ha trovato il tempo per comunicare con il suo popolo attraverso Facebook, dove i suoi “amici” sono nel frattempo ulteriormente saliti: ieri sera erano a quota 2.458.256. «Se c’era una cosa che avevo voglia di fare - scrive - era tornare un po’ sul palco. Questo stop forzato non ci voleva. Purtroppo svela che sono umano, non sono un supereroe indistruttibile e non cammino nemmeno sulle acque. Mi dispiace se qualcuno ne rimarrà deluso. Guardate oltre l’orizzonte e saremo di nuovo insieme. Vi voglio bene, vi abbraccio e non vi deluderò... Mai!».
Ancora: «Considero chiusa la mia strabiliante carriera da rockstar, ho intenzione di diventare soprattutto un social rocker. Sto cercando di ricucire i pezzi del mio personaggio, di riunire i personaggi dentro di me».
Auguri, allora, caro Vasco. Risolva con calma i suoi problemi di salute, faccia pace con se stesso e con il mondo, riprenda - se ne ha voglia e se ne è ancora capace - a scrivere e cantare le splendide canzoni che l’hanno fatta amare dal suo popolo. Magari accettando che l’alternativa alla vita spericolata, esagerata, maleducata, piena di guai di trent’anni fa, non abita necessariamente in quel verso che canta nel recente “Manifesto futurista della nuova umanità”: «La cosa più semplice, ancora più facile, sarebbe quella di non essere mai nato». E tutti noi, “gente normale”, allora che cosa dovremmo dire...?
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