sabato 6 agosto 2011

VASCO


«Assumo (da tempo) un cocktail di antidepressivi, psicofarmaci, ansiolitici, vitamine e altro, studiato da un’equipe di medici che mi mantiene in questo “equilibrio” accettabile». Vasco Rossi si mette a nudo così nel suo profilo su Facebook. A pochi giorni dall’uscita dalla clinica dove è rimasto per quasi due settimane, ufficialmente a causa della frattura di una costola, la massima rockstar nazionale parla per la prima volta con estrema sincerità delle sue condizioni di salute.

Ringrazia con nomi e cognomi i medici che lo seguono: «Se sono vivo lo devo a loro e a tutta questa valanga di chimica che assumo. NON avrei superato tutte le consapevolezze, le sofferenze e la profonda depressione nella quale ero sprofondato nel 2001». Ancora il Blasco: «Ho passato un lungo periodo di tempo in cui ogni cosa mi sembrava lì per ricordarmi come la vedevo diversa, prima. Come mi risultava fastidiosa adesso mentre la trovavo normale e soddisfacente. E quella continua sensazione di groppo in gola, di sconsolata tristezza. Un velo opaco, grigio su ogni cosa. Essere di cattivo umore sempre dalla mattina alla sera - continuamente - dalla sera alla mattina. Ogni giorno, ogni momento. Per settimane, mesi. Sempre».

Una forte depressione, dunque. Che sembra far da contraltare, trent’anni dopo, alla “vita spericolata” cantata in versi e praticata nella quotidianità dal rocker di Zocca. Eccessi di ieri e fragilità di oggi sembrano uniti da un filo rosso, nella vita del Blasco - che l’anno prossimo compirà sessant’anni - come in quella di tante altre star della musica rock di ieri e di oggi.

Sempre su Facebook, Vasco lascia comunque la porta aperta alla speranza: «Dichiaro felicemente conclusa la mia straordinaria attività di rockstar. Non smetterò di scrivere canzoni e di cantarle e neppure smetterò di fare concerti. Voglio trovare nuove maniere, nuovi modi, cambiare le vecchie regole». E anticipa il titolo del prossimo lavoro: “I soliti”.

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