sabato 8 dicembre 2012

ALICE a gennaio a Udine, a feb a Nova Gorica

Debutto la settimana scorsa a Correggio, non troppo distante dalla sua Forlì, dove ha suonato la sera dopo. Poi ritorno a casa per qualche giorno a Tricesimo, in Friuli, dove vive da dieci anni con il suo compagno e produttore Francesco Messina (da Forum Livii a Forum Iulii, come dice lei...). Stasera si riparte: Rimini, Rovereto, Verona, Milano, Firenze. Per vederla nelle nostre zone bisognerà aspettare l’anno nuovo: il 30 gennaio al Palamostre di Udine e il 22 febbraio al Perla di Nova Gorica, serata che farà da apripista alle tappe europee. Alice è di nuovo in tour, dopo la pubblicazione a settembre del nuovo album “Samsara”. «È un termine sanscrito - ci spiegava tre mesi fa Carla Bissi, suo vero nome -, che indica l’incessante flusso e la ciclicità della vita, rappresentati da un ruota che gira. L’ho scelto per indicare l’essenza del disco: eterogeneo, fatto di tanti quadri di vita, affidati a vari autori». Il disco è stato realizzato scegliendo brani scritti da lei stessa (“Orientamento” e “Sui giardini del mondo”, composto assieme a Marco Pancaldi, che stava nei Bluvertigo), assieme a canzoni di autori del calibro di Franco Battiato e Tiziano Ferro. «Era dall’82 che Battiato non scriveva per me. È stato tutto molto semplice. L’ho chiamato, gli ho detto che mi sarebbe piaciuto un brano come “L’ombra della luce”, e lui: allora vuoi una canzone mistica, ci proverò. Dopo pochi giorni era pronta “Eri con me”». «Con Tiziano invece ci seguivamo a vicenda da tempo. Gli avevo fatto chiedere un brano, lui me ne fatti due, “Nata ieri” e “Cambio casa”. È stato un incontro gradevole, particolare e inaspettato». Poi c’è Mino De Martino, che gli appassionati ormai vecchiotti ricordano negli anni Sessanta nei Giganti (quelli di “Proposta”, Sanremo del ’67: «Mettete dei fiori nei vostri cannoni...»). Firma ben quattro brani su dodici: “Morire d’amore”, “Un mondo a parte”, “Autunno già” e “Come il mare”. «Con lui siamo amici da tanti anni, ho cantato molte sue canzoni. Ma nel disco ho preso anche alcune strofe di “Al mattino”, brano del ’68 dei Califfi: mi hanno colpito per la freschezza, la luminosità, ma anche l’attualità». Completano l’album una cover de “Il cielo” di Lucio Dalla e il testo di Totò musicato da Giuni Russo: «’A cchiù bella». Sarà bello sentirli dal vivo.

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