giovedì 29 agosto 2013

GIBONNI, il Vasco croato: disco e sabato al festival rock Abbazia

Dicono sia il Vasco Rossi di Croazia. Di certo, Gibonni, al secolo Zlatan Stipisic, è l’artista della vicina repubblica che in questi anni ha saputo mischiare meglio sonorità rock e pop, coniugando melodie e tematiche che hanno saputo coinvolgere i giovani del suo paese. Sia ai tempi tormentati della guerra dei primi anni Novanta, che nei vent’anni trascorsi. Ora che la sua Croazia è entrata a pieno titolo in Europa, Gibonni - che sabato alle 21 sarà ospite del Festival rock di Abbazia - parte alla conquista dell’Occidente. E comincia proprio dall’Italia. Esce infatti nel nostro paese, per l’etichetta New Model Label, l’album “20th Century Man”. Produzione firmata da Andy Wright, già vincitore di premi Grammy e collaboratore di Simply Red, Eurythmics, Simple Minds e altri artisti internazionali, fra cui lo stesso Luciano Pavarotti. Il disco, realizzato fra Slovenia, Croazia e Inghilterra, è cantato in inglese. Ha i suoni e le atmosfere delle migliori produzioni rock contemporanee e rappresenta un’importante sfida dell’artista croato nei confronti del mercato internazionale. Della serie: l’obiettivo è trasformare fama e successo nazionale in un’affermazione anche fuori dai confini patrii. Ora o mai più. Gibonni è nato nell’agosto ’68 a Spalato. Figlio d’arte, suo padre Ljubo Stipisic era un famoso compositore di klapa, stile musicale tradizionale della Dalmazia, nel quale non a caso il giovane Zlatan ha mosso i primi passi. Negli anni dell’adolescenza, la conversione al rock. Nell’85 fonda gli Osmi Putnik, ovvero l’Ottavo Passeggero, da titolo croato del film “Alien”, band dedita a sonorità heavy metal di cui è il cantante. Tre album in tre anni (e in uno di questi è compreso anche l’inno della squadra di calcio dell’Hajduk Spalato), poi nell’88 l’uscita dal gruppo, la collaborazione prima con i Divlje Jagode (Wild Strawberries) e poi con i tedeschi V2. Dal ’91 la carriera solista, cominciata con l’album “Sa mnom ili bez mene” (With or without me), e il passaggio dall’heavy metal degli esordi al pop rock attuale. Con cui ora punta deciso a Occidente.

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