martedì 13 ottobre 2015

The Hunting Dogs premiati a festival rock Zagabria

La fiumana Alba Nacinovich e il goriziano Marco Germini hanno vinto. The Hunting Dogs - questo il nome che hanno scelto per il loro duo - si sono infatti aggiudicati a Zagabria il “Premio per l'innovazione musicale” del Karlovacko RockOff Festival, conferito dall’Associazione croata dei compositori attraverso una giuria composta da musicisti, produttori e giornalisti musicali della vicina repubblica. Già a settembre i due musicisti avevano entusiasmato pubblico e critica presenti alla prima fase del festival. Qualcuno aveva infatti scritto: «L’electro duo The Hunting Dogs ha dominato il palco in sintonia perfetta, con una moltitudine di strumenti diversi ha creato una situazione che nessuno abbia mai visto in Croazia prima d’ora». Ora è arrivato il premio, a conclusione di un percorso che aveva visto all’inizio ben 192 band e artisti partecipanti alle selezioni, che avevano portato The Hunting Dogs nella “top five” del festival croato. Oltre al premio vinto (cento ore di registrazione in studio con un produttore e la realizzazione di un video), Alba e Marco ora suoneranno nel tour promozionale del Festival Karlovacko e sono già stati inseriti nel cd della competizione, una compilation che raccoglie i singoli delle migliori 17 band. Il loro disco “Out to hunt” - che loro definiscono “un album di electro-shocked pop”, ben accolto dalla critica e premiato al contest “Sing Happy”, ad Arezzo Wave - è disponibile sia in vinile che in digitale. Marco Germini è un esperto di musica elettronica e colonne sonore, Alba Nacinovich viene dal rock e dal cantautorato. Si sono incontrati a Trieste, dove entrambi frequentavano il corso di jazz del Conservatorio Tartini. Lì è scoccata la scintilla artistica e i due hanno deciso di proseguire assieme la strada della ricerca e della sperimentazione, formando un duo. «Lavoriamo assieme dal 2012 - dicono -, il nome lo abbiamo scelto mutuando il titolo di uno dei primi brani composti insieme: incarnava alla perfezione quel desiderio feroce (prendendo in prestito una definizione di Keith Jarrett) che a parer nostro è la musica, in cui tecnica e conoscenza sono sì necessari, ma a guidarli resta sempre l’istinto e la sua imprevedibilità».

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