venerdì 25 gennaio 2008

ALLEVI / EINAUDI


TRIESTE Altri due pezzi da novanta si aggiungono al calendario musicale triestino di questo inizio del 2008. Si tratta di due stelle del pianoforte: mercoledì 2 aprile arriva infatti al Politeama Rossetti Giovanni Allevi (che il 31 marzo sarà anche al Teatro Verdi di Gorizia), mentre lunedì 5 maggio raccoglie il testimone, sempre al Rossetti, Ludovico Einaudi.

Per Giovanni Allevi si tratta di un ritorno: negli ultimi due anni ha infatti suonato diverse volte a Udine, Monfalcone, Villa Manin e anche a Trieste. È considerato una delle rivelazioni della scena musicale - e pianistica in particolare - italiana degli ultimi anni. Apprezzato ormai anche fuori dai confini nazionali, avendo suonato da New York al Giappone.

A conferma di quanto di buono aveva intuito Jovanotti anni fa, quando nel ’97 decise di produrre per l’etichetta Soleluna il primo album di quel ragazzo alto e magro, con gli occhiali e una gran testa di capelli ricci, diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio Morlacchi di Perugia e al Verdi di Milano, ma anche laureato in filosofia con una tesi su «Il vuoto nella Fisica Contemporanea».

Il pianista - nato nel ’69 ad Ascoli Piceno - ha poi continuato a collaborare con Jovanotti, in studio e dal vivo. E forse anche da lì ha tratto questa sua splendida sensibilità pop ben innestata su un impianto classico e jazz, che si coglie nei dischi e nei concerti. Di Allevi l’ascoltatore apprezza il senso melodico del pianismo, quel suo muoversi oltre ogni barriera di genere e al di fuori di categorie e definizioni. Sembra di ritrovare, trent’anni dopo, gli insegnamenti di un altro celebre pianista, Giorgio Gaslini, sulla musica totale.

Forse non sarà il Mozart del Duemila, come ha subito sparato qualcuno, ma di certo è oggi una delle voci più interessanti e originali della scena musicale italiana. Che rielabora la tradizione classica europea aprendola alle nuove tendenze pop e contemporanee.

L’AlleviLive Tour 2008 parte il 23 febbraio da Roma e prende il nome da «AlleviLive», l’album uscito nell’ottobre scorso del compositore e pianista marchigiano: un doppio disco dal vivo che ha già venduto oltre sessantamila copie e comprende l’inedito «Aria» e ventisei brani tratti dai quattro album di Allevi per pianoforte solo («13 dita», pubblicato nel ’97, «Composizioni», del 2003; «No Concept», del 2005; «Joy», del 2006, oltre 110 mila copie vendute). Due mesi fa è uscito inoltre «Joy Tour 2007», il primo dvd del pianista, registrato dal vivo nell’agosto scorso allo Sferisterio di Macerata.

E siamo a Ludovico Einaudi, nato a Torino nel ’55, figlio dell’editore Giulio e nipote del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Diplomato al Conservatorio Verdi di Milano con Azio Corghi, studi con Luciano Berio, comincia la sua carriera professionale con composizioni orchestrali e da camera, poi eseguite alla Scala, al Maggio Musicale Fiorentino, al Festival di Tanglewood (Stati Uniti), al Lincoln Center di New York, alla Queen Elisabeth Hall di Londra, ma anche a Parigi, Madrid, Budapest...

Einaudi lavora soprattutto per cinema (tantissime le sue colonne sonore) e teatro, componendo nell’88 l'opera teatrale «Time Out», nel ’90 «The Wild Man» per la Oregon Dance Company e nel ’91 «Emperor». Il lavoro discografico che l’ha fatto conoscere al pubblico è «Stanze», uscito nel ’92: una raccolta di sedici brani per arpa, composti nel corso di tre anni e definiti dall'autore «spazi musicali separati l'uno dall'altro come le stanze di una casa». Sono seguiti fra gli altri «Salgari» (’95), «Le onde» (’96), «Ultimi fuochi» (’98), «I giorni» (2001), «Una mattina» (2004), «Divenire» (2006).

Il pianista torinese ha recentemente fondato l'Einaudi Electric Ensemble</CF>, il gruppo di cinque musicisti che lo accompagnano dal vivo. L’anno scorso ha suonato nel disco «Dormi amore, la situazione non è buona» di Adriano Celentano.

Ricordiamo che i concerti triestini di Allevi ed Einaudi vanno ad aggiungersi a quelli già annunciati di Mario Biondi (11 marzo, Rossetti), Gigi D’Alessio (21 marzo, Rossetti), Pooh (2 aprile al PalaTrieste, la stessa sera di Allevi al Rossetti...), Biagio Antonacci (9 aprile, PalaTrieste).

Nessun commento:

Posta un commento