Il mondo della canzone d’autore italiana cela al suo interno alcuni insondabili e affascinanti misteri. Uno di questi si chiama Flavio Giurato, romano, classe 1949, regista televisivo, figlio di un diplomatico e fratello minore del giornalista Luca, ma soprattutto autore fra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta di una trilogia («Per futili motivi», «Marco Polo» e l’insuperato «Il tuffatore»), sconosciuta ai più ma sufficiente a farlo diventare artista di culto per una ristretta ma fedelissima schiera di estimatori. Tale è rimasto per tutti questi anni, fra serate quasi clandestine e nuove canzoni diffuse in maniera più o meno autarchica. Alcune delle quali anche in un cd dal vivo allegato a un libro pubblicato nel 2004 e intitolato proprio come il suo disco-capolavoro, «Il tuffatore».
Ora esce un suo nuovo disco, «Il manuale del cantautore » (Interbeat), che ha lo stesso titolo di un mini-cd pubblicato nel 2001 e comprendente cinque canzoni incise tra 1990 e 1996. Che adesso ritornano in questo lavoro, con nuovi arrangiamenti e qualche ritocco, assieme ad altre sette brani più o meno nuovi. E il mistero, si domanderà a questo punto il lettore, dove sta? Sta nel fatto che lo sconosciuto Flavio Giurato - «antidivo e antimercato », come scriveva Carlo Massarini nella prefazione del libro - è una delle penne più originali e creative che abbiano mai abitato la nostra canzone. È uno che si muove con abilità sul crinale perigliosissimo che divide genialità creativa e follia visionaria, che scrive canzoni bellissime e struggenti, non riconducibili a nessun filone, a nessuna scuola musicale né cantautorale, e forse proprio per questo capaci di mantenere tuttora intatta una loro attualità fuori del tempo e ovviamente delle mode. L’illuminata discografia italiana lo ha tenuto ai margini. E trent’anni dopo quel lontano esordio discografico del ’78, pochissimi sanno della sua esistenza. Il nuovo album - che non è comunque all’altezza de «Il tuffatore» - difficilmente cambierà la situazione descritta. Nè contribuirà a svelare il mistero. Le canzoni più antiche, già pubblicate nel mini-cd di cui si diceva, assumono finalmente una veste definita, ufficiale. Al di là dell’approssimazione delle precedenti versioni e di quelle dal vivo. «Core addannato » è un quadretto sospeso nel tempo, che emana un vago senso di frustrazione ma brilla anche del calore e del colore della lingua napoletana; «L’ufficialino» ha lo spessore delle sue cose migliori, ed è forse il pezzo che guadagna di più dalla nuova versione; «Ustica» mischia pubblico e privato, ricordi da ragazzo e misteri (quelli veri...) italiani; «Praga » e «Mi-Lang» alternano parlato e melodia (una caratteristica di Giurato), squarci di storia del Novecento e follia pura che ti penetra e non ti molla più... E poi ci sono le canzoni più recenti, alcune delle quali comunque già note alla ristretta schiera dei fan. Da «La tentazione» a «Il caso Nesta» (scritta evidentemente quando il difensore milanista giocava nella Lazio), da «La giulia bianca» (sospesa fra il martirio di Pasolini e l’illusione di una rivoluzione sognata e inseguita dalla generazione di Giurato) fino a «I dinosauri », da «Silvia Baraldini» a «Centocelle» (i due episodi forse più deboli), fino a «Il manuale del cantautore» che dà il titolo al disco. Un disco che poteva uscire trent’anni fa. E forse potrebbe uscire, uguale, fra trent’anni. Impermeabile ai modi, alle mode, ai tempi. Come tutte le vere opere dell’arte e dell’ingegno. Per gli interessati c’è anche il sito www.flaviogiurato.it
Molte uscite discografiche in arrivo. Mentre gli U2 sono impegnati a registrare il nuovo album nel sud della Francia, anche i Verve, che hanno da poco concluso il loro secondo tour in Gran Bretagna, sono in studio per realizzare un nuovo album. Madonna - che debutta a febbraio come regista con «Filth and wisdom», che sarà in anteprima al Festival di Berlino e ha per protagonista Eugene Huntz, leader dei Gogol Bordello - uscirà con «Licorice» ad aprile: mescolerà dance e hip hop. L'11 febbraio sarà la volta di Michael Jackson: per i 25 anni di «Thriller», l'album più venduto nel mondo, uscirà un cofanetto con canzoni originali rimasterizzate, materiale inedito, alcuni remix e due bonus track già finite sul web. Grande attesa per il ritorno di Lenny Kravitz: la rockstar newyorkese uscirà ai primi di febbraio con «It's time for a love revolution», e ha scelto Myspace per pubblicizzare il suo nuovo lavoro, realizzato nei mesi scorsi in Brasile. A metà febbraio arrivano i nuovi album di Robbie Williams («Let's swing again») e Sheryl Crow («Detours»). A marzo arrivano anche i nuovi lavori di Moby («Last night») e di Nick Cave and the Bad Seeds («Dig, Lazarus, Dig»). Tante novità anche in casa nostra: a tre anni dal precedente cd «Buon sangue», il 18 gennaio arriva «Safari» di Jovanotti, atteso a Sanremo come superospite. Il suo undicesimo album da studio è stato anticipato dal singolo «Fango ». Alex Britti uscirà il primo febbraio con «Mtv Unplugged: Alex Britte», cd live registrato il 24 settembre scorso negli studi milanesi di Mtv Italia. Il primo singolo estratto è «Milano». Il nuovo cd di Lucio Dalla è atteso per il 25 gennaio: si tratta di «LucioDallaLive - La neve con la luna...», doppio cd più dvd registrato a Bologna a novembre. E poi Pooh (primo febbraio «Beat ReGeneration »), Ligabue (metà maggio «Ligabue - Secondo Tempo») e in autunno il nuovo Vasco Rossi.
«ROCK & POEMS» autore: MASSIMO PRIVIERO (cd Universal). Dal rocker veneto arriva un viaggio fra i grandi classici degli anni '60 e '70. Riletture di Bob Dylan (una «Blowing in the wind» molto elettrica), Tom Waits («Ol’55»), Bruce Springsteen («Promised land»), Eagles («Desperado »), Creedence («Have you ever seen the rain»)... «Resistance » è la versione inglese di «Dolce resistenza», dal precedente album. Marchin’ On» è l’altra canzone firmata Priviero: parla di soldati solitari, in qualunque latitudine e in qualunque tempo a chiedersi la ragione incompresa di una marcia, di una guerra, di un nemico da combattere. Energia vocale, emozione e poesia, in quello che somiglia a un commosso e appassionato omaggio agli idoli della propria adolescenza.
«OXYGENE» autore: JEAN MICHEL JARRE (cd Emi Capitol). Ritorna, nel trentennale della sua uscita, il miglior album del musicista francese, considerato fra i pionieri della musica elettronica e noto anche per i suoi amori famosi (Charlotte Rampling, Isabelle Adjani, Anne Parillaud...). È un lavoro soltanto strumentale, caratterizzato da suoni ampi e melodici, che ebbe negli anni Settanta un grandissimo successo commerciale. La quarta traccia del disco, «Oxygene Part IV», uscita all’epoca come singolo di lancio, rimane uno dei pezzi più conosciuti della musica elettronica di tutti i tempi. Ora l’album ritorna in edizione singola rimasterizzata ma anche in un lussuoso cofanetto triplo.
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