venerdì 26 aprile 2013

Bennato, Ayane, Stadio, Leali...

L’estate musicale scalda i motori. E in attesa delle star italiane e soprattutto straniere che illumineranno la stagione - citiamo giusto per gradire Green Day (25 maggio a Trieste, in piazza Unità) e Muse, Depeche Mode e Bruce Springsteen (31 maggio allo stadio di Padova), Robbie Williams e Roger Waters, Kiss (17 giugno a Villa Manin, Codroipo) e Bon Jovi, Vasco Rossi e Jovanotti... -, ci sono giornate come quella odierna che lasciano all’appassionato delle sette note che gravita nelle nostre terre solo l’imbarazzo della scelta. Edoardo Bennato nell’area dell’ex Cantiere Alto Adriatico di Muggia, nell’ambito della “Mujalonga sul mar”. Gli Stadio al “Perla” di Nova Gorica. Fausto Leali al “Korona” di Kraniska Gora. Malika Ayane al Gran Teatro Goex di Padova. Tutti stasera. Il cantautore napoletano, classe 1946, è dai primi anni Settanta una delle figure più importanti della canzone rock di casa nostra. Figlio di un impiegato dell’Italsider, recentemente ha commentato così la decisione della magistratura di sequestrare le aree dell’ex Italsider e dell’ex Eternit di Bagnoli, alla periferia di Napoli, ipotizzando il reato di disastro ambientale: «Doveva diventare il simbolo della rinascita, ora appare solo l’emblema della disfatta ambientale. È una nuova tegola su questa città. Ma il discorso è più complicato, l’analisi più articolata e gli addebiti più diversificati. Ho detto e denunciato sempre, da 40 anni, tutto quello che su Bagnoli c’era da dire e denunciare e ho scritto canzoni sul luogo dove sono nato, come “Vendo Bagnoli”: ormai sono stanco di dire sempre le stesse cose. Bagnoli è un tema su cui molto mi sono impegnato e ora non riesco nemmeno ad ascoltare la mia voce che ne parla». Un mese fa, nel quarantesimo anniversario della pubblicazione del suo primo album, Bennato ha tenuto dei concerti al Teatro Trianon, nel cuore del popolarissimo rione di Forcella. Un anniversario importante e uno scopo civile, visto che i concerti sono stati organizzati per contribuire alla ricostruzione della Città della scienza e alla rinascita di Bagnoli e dei Campi Flegrei. A proposito di anniversari. Anche gli Stadio di Gaetano Curreri (che a cavallo fra gli anni Settanta e Ottanta erano il gruppo di Lucio Dalla) ne hanno appena festeggiato uno, importante e bello rotondo. E l’hanno fatto regalando - a se stessi e al proprio pubblico - un album dal vivo, il terzo della loro carriera: “30, I nostri anni”. Il disco, pubblicato pochi mesi fa, comprende tre canzoni inedite registrate in studio e dieci canzoni suonate dal vivo con il supporto della Sanremo Festival Orchestra. E siamo a Fausto Leali. Classe 1944, è su piazza almeno dal ’67, quando azzecca il suo primo successo con “A chi” (versione italiana di “Hurt”, che Roy Hamilton aveva cantato nel ’54 e Timi Yuro nel ’60). Ha partecipato a vari Sanremo, vincendo nell’89 con “Ti lascerò”, assieme ad Anna Oxa. Al Festival manca dal 2009, quando ha cantato “Una piccola parte di te”. Malika Ayane è invece fresca di partecipazione alla nostra massima rassegna canora. Milanese, classe ’84, madre italiana e padre marocchino, la fascinosa vocalist ha debuttato fra le Voci bianche della Scala e con alcuni spot pubblicitari. Primo album nel 2008, primo Sanremo nel 2009 con “Come foglie”, poi va tutto di bene in meglio. Quest’anno è andata al Festival con “E se poi” e “Niente”, scritte per lei da Giuliano Sangiorgi dei Negramaro. Il suo ultimo album s’intitola “Ricreazione”. Ha detto Paolo Conte della sua voce: «Il colore di questa voce è un arancione scuro che sa di spezia amara e rara».

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