venerdì 5 aprile 2013

BORIS PAHOR: esco dal pen club sloveno perchè...

«Esco dal Pen Club sloveno per protesta contro la loro decisione di estromettere l’ex premier Janez Janša. Si tratta del riflesso culturale dell’attacco al suo governo. Ma il club, che fa parte del Pen international, è nato per difendere la libertà di espressione, scritta e parlata. La politica non c’entra e non deve c’entrare...». Lo scrittore triestino di lingua slovena Boris Pahor spiega così, dalla sua casa sopra Barcola, la decisione di dimettersi dal Pen Club della vicina repubblica. Un gesto non isolato, visto che è stato adottato, con le stesse motivazioni, anche dallo scrittore Drago Jancar, dal console generale a Trieste Dimitrij Rupel e da Andrej Capuder, ex ambasciatore a Roma nonchè traduttore in sloveno della “Divina commedia”. «Janša - prosegue Pahor, che ad agosto compirà cent’anni - ha la sola colpa di essersi opposto alle manifestazioni create ad arte per buttar giù il suo governo. Lui ha risposto in maniera civile ed educata alla violenza, non solo verbale, di una sinistra che si dimostra fascistoide, con questi modi di fare». Ancora lo scrittore: «Tutta l’operazione di eliminazione del suo governo è stata ben costruita. E una parte della cultura slovena, quella contro Janša, è scesa nella lotta. Quei signori sono tutti membri del Pen, e ora gliel’hanno fatta pagare». «Ho letto - conclude Boris Pahor - che adesso stanno tentando una mezza marcia indietro, ma è troppo tardi. Mi dispiace, perchè ero iscritto da oltre trent’anni. Da quando sono nato, o almeno da quando a sette anni ho assistito all’incendio fascista del Balkan, ho a che fare con la lotta per la libertà. Non finirò certo adesso...». Jansa divenne membro del Pen Club 25 anni fa perchè noto pubblicista perseguitato dal regime jugoslavo. La direzione del sodalizio l’ha espulso alcuni giorni fa a causa di sue dichiarazioni che sarebbero contrarie alla Carta del Pen.

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