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mercoledì 3 aprile 2013
DISCHI: LESLIE CLIO
Per il New York Times ricorda le compiante Amy Winehouse e Nina Simone. Nel vecchio continente c’è già invece chi la paragona ad Adele, l’inglese da record di vendite, capace di piazzare il suo “21” al vertice delle classifiche per due anni di fila.
Se avrà altrettanta gloria ce lo diranno gli anni a venire. Quel che è certo già oggi, nell’aprile del 2013, è che Leslie Clio, tedesca ventiseienne proveniente da Amburgo, con un solo album ha già attirato su di sè l’attenzione di critica e pubblico. Entrambi sempre alla ricerca di novità degne di nota, in questi anni così ricchi di quantità ma non altrettanto di qualità.
L’album in questione, che segna questo importante debutto, s’intitola “Gladys” (Universal). Un sapiente mix di pop e soul, di swing e suoni vintage, che in certi tratti rimanda dritto dritto alle atmosfere dei dischi Motown di quaranta o anche cinquant’anni fa.
Come nel brano “Told you so”, molto trasmesso dalle radio di mezza Europa, al pari dell’altro singolo apripista: “I could’nt care less”, che in terra teutonica sta viaggiando alla grande anche grazie al fatto che è inserito nella colonna sonora del film tedesco “Schlussmacher”.
Ma l’intero album - prodotto dal bassista dei Tomte, nota band indie rock tedesca - ha un livello medio più che dignitoso. Ascoltare per credere due brani come “Let go” e “Sister sun brother moon”.
Di suo, Leslie Clio ci mette una voce che è un piacere ascoltare, e che rimanda alle superstar citate all’inizio. Magari si tratta di paragoni ingombranti oltre che importanti, ma è un dato di fatto che, dopo averla ascoltata nei brani dell’album, non si può rimanere indifferenti.
All’inizio il disco ha cominciato, comprensibilmente, a scalare le classifiche tedesche (va segnalato fra l’altro che la scena musicale nel paese governato dalla Merkel da un po’ di tempo offre proposte di un certo rilievo...) e austriache. Poi si è allargato all’Inghilterra e agli altri paesi europei. Quasi subito la fama della ragazza ha passato l’oceano e ora l’album è stato pubblicato anche nel nostro paese.
A chi l’ha chiamata la “Adele tedesca”, Leslie con eleganza ha ribattuto che «l’essere umano tende a semplificare, riducendo tutto in categorie, perché così è più semplice e non ci si deve impegnare troppo mentalmente». Touchè.
Fra l’altro la talentuosa interprete amburghese (che da alcuni mesi si è trasferita a Berlino, vera capitale anche musicale europea) è all’esordio come solista, ma ha già alle spalle già attività che l’avevano fatta conoscere perlomeno dagli addetti ai lavori. Ha accompagnato dal vivo, come corista, Marlon Roudette (ex Mattafix) e i Keane. E a suggello di questa sua ascesa, ora è in tour con Joss Stone, di cui apre i concerti con un successo di pubblico crescente.
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