mercoledì 24 luglio 2013

TRIESTE PUNTA SU CULTURA NELLA CORSA TRIVENETA DI VENEZIA A CAPITALE CULTURA

C’è anche la Regione Friuli Venezia Giulia fra i sostenitori della candidatura di Venezia a Capitale europea della cultura. Assieme, oltre al Comune e alla Provincia di Venezia, alle Province autonome di Trento e Bolzano Alto Adige, e ovviamente alla Regione del Veneto. E c’è anche Trieste, in quella “rete metropolitana del Nordest” che ha il compito di fungere da tessuto connettivo a questa grande scommessa - da qui al 2019 - che coinvolge tre regioni. «Per la sua importanza - spiega Filiberto Zovico di Nordest Europa - il capoluogo giuliano rientra nel progetto in vari filoni. Fra questi innanzitutto quello della scienza e della ricerca, vista la presenza in città di tanti istituzioni scientifiche di prestigio. Ma anche nel filone della lettaratura e in quello della pace come fattore di sviluppo economico e culturale, che è poi il tema complessivo della candidatura stessa». Ieri a Venezia si è svolta una riunione del “comitato di candidatura”, con il sindaco della città lagunare Orsoni, vari rappresentanti degli enti promotori e per la Regione Friuli Venezia Giulia l’assessore alla Cultura Gianni Torrenti. «Nella riunione - dice Torrenti - abbiamo affrontato alcuni aspetti burocratico amministrativi, tutto sommato formali, di questo importante progetto nel quale la Regione Fvg è fra i soci fondatori e ovviamente crede molto. Abbiamo fatto il punto amministrativo fra i soci, che sono stati richiamati ai rispettivi obblighi di finanziamento. Posso dire che l’incontro è stato utile per renderci tutti conto che il tempo stringe, ma ora è necessaria un’accelerazione. Verso metà agosto avremo un’idea più precisa se siamo competitivi o meno rispetto alle altre candidature». Aggiunge Zovico, che dirige anche la manifestazione Trieste Next: «Sempre riguardo Trieste, la nostra speranza è che nel capitolo infrastrutture culturali che si potrebbero realizzare da qui al 2019 rientri anche l’avvio del recupero del porto vecchio». Ma vediamo di sapere qualcosa di più su questa affascinante ma impegnativa scommessa, attingendo dal dossier diffuso in occasione della riunione di ieri. Le ragioni del progetto - leggiamo - sono legate sia al «programma di sviluppo locale che questo territorio intende darsi nei prossimi anni, sia per fornire un valido contributo alla costruzione della strategia di sviluppo e valorizzazione culturale dell’Europa». E qui entra in campo il ruolo che l’Italia stessa, Venezia e il Nordest in particolano hanno tradizionalmente svolto nel corso dei secoli. Una funzione di “cerniera culturale” fra le civiltà, di “ponte” tra Vecchia e Nuova Europa, tra Europa Centrale ed Europa Meridionale, Mediterraneo, Africa e Medio Oriente. Un ruolo - sono convinti i promotori - legato non solo alla posizione geografica, ma anche alla propensione stessa che il Paese e queste terre hanno a instaurare fruttuosi e duraturi rapporti culturali, politici e commerciali. Secoli di storia documentano questa funzione di crocevia di culture, di civiltà, di uomini, di commerci e alla fine anche di idee. Venezia è stata grande capitale europea della cultura quando l’Europa era il “mondo conosciuto”. Oggi lo è ancora ma in maniera diversa, e può tornare a esserlo a tutti gli effetti con questo riconoscimento internazionale. Ma non ci sarebbe Venezia senza il Veneto e l’intero Nordest, che costituiscono nei fatti un’unica, grande metropoli culturale. Che vive di ville palladiane ed eccellenze nei campi dell’architettura, delle arti visive, della letteratura, della musica, del teatro, della danza e del cinema, della scienza, della ricerca e dell’innovazione. Per passare poi alla produzione vitivinicola, che identifica anche il paesaggio collinare e la tradizione contadina; alla ricchezza e alla varietà paesaggistica e naturalistica; ai forti segni della sua storia. Senza trascurare la creatività del mondo imprenditoriale e la vocazione multiculturale e interreligiosa, essendo il Nord Est da sempre terra di incroci culturali e religiosi. Il senso del Nordest come regione metropolitana si evidenzia nei modi più disparati, anche seguendo i segni dell’opera di un maestro dell’arte di tutti i tempi come Giambattista Tiepolo, che porta a un viaggio che parte da Venezia ma si snoda su città come Udine, Belluno, Vicenza. Ne esce una visione strategica del territorio, il «paradigma di riferimento sul quale può articolarsi lo sviluppo nei prossimi decenni. L’obiettivo è dare maggiore integrazione a questa trama culturale, attraverso l’implementazione di infrastrutture e un lavoro di coordinamento tra soggetti istituzionali e di governance interregionale». Nel progetto sono inserite anche delle proposte di abbinamento - ognuna con un tema - fra varie “Città della cultura” e altrettante città del Nordest. Trieste con Marsiglia, “Porti d’Europa”. Monfalcone con Patrasso, “Le città-porto”. Gorizia con Pécs, “Borderless cities: città senza confini”. Tolmezzo con Sibiu, “Città di migranti e migratori”. Udine con Istanbul, “Le Porte d’Oriente”. Carso/Collio con Mons, “La memoria e la Prima Guerra Mondiale”. Pordenone con Plzen, “Innovazione e arte d’avanguardia”. Spilimbergo con Pafos, “Città del mosaico”.

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