martedì 23 settembre 2014

JESUS CHRIST SUPERSTAR con interpreti originali a gennaio a trieste

L’altra sera ha debuttato al Teatro Sistina di Roma. Dal 21 al 25 gennaio arriva a Trieste, al Politeama Rossetti. Stiamo parlando di “Jesus Christ Superstar”, il musical dei musical, la celebratissima opera rock, che dopo il grande successo della scorsa stagione, quest’anno torna in scena con il cast originale dello storico film uscito nel 1973. Oltre al Gesù interpretato da Ted Neeley, già nel cast dello scorso anno, stavolta il regista Massimo Romeo Piparo è riuscito nell’impresa di affiancare anche la Maddalena di Yvonne Elliman e il Ponzio Pilato di Barry Dennen. Insomma, proprio i tre attori protagonisti della pellicola di Norman Jewison, vista e rivista da milioni di spettatori in tutto il mondo, che si ritrovano così per la prima volta dopo oltre quarant’anni negli stessi ruoli di allora. Ovviamente gli anni passano per tutti, dunque anche per loro, che non sono più i tre ragazzi diventati altrettante star dopo l’interpretazione di quel film: oggi sono tre signori di mezza età, che però sul palco pare abbiano riscoperto la stessa sintonia di un tempo. «È una reunion storica - ha spiegato il regista Piparo, che al Sistina ha festeggiato il ventesimo anniversario della prima edizione italiana dell’opera rock -, anche nel ricordo di Carl Anderson, il Giuda nero scomparso dieci anni fa. Ora c’è anche un interesse da Londra per lo spettacolo e si sta cominciando a parlare di un possibile tour europeo a fine 2015, con la produzione italiana». Ancora Piparo: «Tim Rice, che firmò il musical insieme a Andrew Lloyd Webber, sarà a Verona il 12 ottobre per vederlo. Questo dimostra che il teatro non ha età, come non hanno età i protagonisti e il titolo dello spettacolo, che ancora oggi risulta moderno con tanti spunti di attualità: uno su tutti è il messaggio pacifista, nel 1973 come nel 2014. Per me le trentanove frustate date a Gesù diventano trentanove immagini di martirio dei nostri tempi, dall’Olocausto alle Torri Gemelle, passando per Aldo Moro e Borsellino e Falcone. La cosa triste è che vanno aggiornate continuamente...». Per quanto riguarda i protagonisti, Neeley, Elliman e Dennen hanno detto di essere onorati di tornare a lavorare insieme e (ovviamente) di amare l'Italia. Yvonne Ellimn all’epoca del film aveva appena diciassette anni e pensava che Maddalena fosse la madre di Gesù e non una prostituta: «Quando l’ho capito ho dovuto rivedere un po’ la mia interpretazione». Ted Neeley, che con il film guadagnò una candidatura ai Golden Globes nel 1974: «Quando ci ritroviamo è come se riprendessimo qualcosa che abbiamo lasciato in sospeso il giorno prima. C’è sempre stata una connessione spirituale che va oltre il set. Siamo diventati una grande famiglia. E anche dal pubblico arriva una forte energia positiva». I tre sono affiancati da Feysal Bonciani (Giuda), Paride Acacia (Hannas), Emiliano Geppetti (Simone), Francesco Mastroianni (Caifa), Riccardo Sinisi (Pietro), Salvador Axel Torrisi (Erode). Sul palco anche l’Orchestra dal vivo di 12 elementi diretta dal Maestro Emanuele Friello e l’ensemble di 24 tra acrobati, trampolieri, mangiafuoco e ballerini coreografati da Roberto Croce, le scenografie di Giancarlo Muselli elaborate da Teresa Caruso e i costumi di Cecilia Betona. “Jesus Christ Superstar” continua a confermarsi il musical più famoso e amato di tutti i tempi. La versione italiana in lingua originale firmata da Massimo Romeo Piparo vanta grandi numeri che raccontano un enorme successo: quattro diverse edizioni prima di questa, undici anni consecutivi in cartellone nei teatri italiani dal 1995 al 2006, oltre un milione di spettatori, più di cento artisti che si sono alternati nel cast... «Leggendo i Vangeli – si legge nelle note di regia di Piparo - sembra quasi scontato che il sottofondo musicale debba essere rock. Che l’ambientazione più adatta sia un deserto con alcuni elementi architettonici statici e animati dalla sola potenza della musica. Che l’epoca più giusta per la loro rappresentazione siano gli anni Settanta. Eppure prima di “Jesus Christ Superstar” non era così. Ecco perché l’opera di Webber e Rice è entrata nel mito. E quel mito non va assolutamente dissacrato, re-interpretato, elaborato: va rispettato, omaggiato, celebrato...». Prima di arrivare a gennaio a Trieste, il musical sarà a Verona il 12 ottobre e poi al Teatro Arcimboldi di Milano dal 16 ottobre al 2 novembre.

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