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lunedì 13 febbraio 2017
ADDIO GIUSTO PIO
«Ciao, Maestro Giusto Pio». Franco Battiato lo ha salutato così, sul suo profilo Facebook. Se n’è infatti andato a novantuno anni, nella Castelfranco Veneto dove era nato nel 1926, il violinista classico che era diventato “un po’ pop” proprio dopo l’incontro con l’artista siciliano.
Un incontro avvenuto verso la metà degli anni Settanta. Dalla collaborazione fra i due nacquero album come “L’era del cinghiale bianco”, “Patriots”, soprattutto “La voce del padrone”, l’album di Battiato che uscì nell’81 e superò il milione di copie vendute.
Assieme scrissero anche “Per Elisa”, con cui Alice vinse Sanremo sempre nell’81. Ma il musicista veneto ha lavorato negli anni anche con altri artisti “leggeri”, come Milva e Giuni Russo, per cui scrisse - sempre assieme a Battiato - “Un’estate al mare”.
Completata la formazione musicale classica a Venezia, Giusto Pio venne ingaggiato come concertista dell'orchestra di musica sinfonica della Rai di Milano, guidata a quel tempo da Cinico Angelini. Nel 1963 con un quartetto d'archi composto, oltre che da lui, da Giuseppe Magnani (violino), Rinaldo Tosatti (viola) e Nereo Gasperini (violoncello), pubblicò un 33 giri per la Durium con l'incisione dell'opera Quartetto Creolo di Livio Cerri.
Poi l’incontro con Battiato, grazie al quale scoprì un mondo diverso. Ma l’amore per la classica non lo ha mai abbandonato. Anni fa, in occasione dell’85.o compleanno è uscito un libro biografico dal titolo “Dedicato a Giusto Pio”, edito dalla Zanetti e accompagnato da un cd.
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