lunedì 13 febbraio 2017

SANREMO / CONTROCANTO 7

L’elemento sorpresa era quel che mancava al gran finale. Ci sono stati tempi, a Sanremo, nei quali il nome del vincitore era già scritto alla vigilia. Tanto che “Sorrisi” preparava la copertina in anticipo. Quest’anno è andata diversamente. E la vittoria di Francesco Gabbani, che ha sovvertito i pronostici, lasciandosi alle spalle le belle canzoni della favorita Fiorella Mannoia e dell’outsider Ermal Meta, ha aggiunto quel tocco d’imprevisto che non guasta. Anzi. Verdetto che alcuni hanno discusso, com’è giusto che sia, e che è stato scodellato dal sapiente mix fra televoto (40%), giuria demoscopica (30%) e giuria di qualità (altro 30%), presieduta da Giorgio Moroder. Alla fine, contenti quasi tutti, tranne Gigi D’Alessio che reclama giurie più equilibrate. Contenta soprattutto la Rai, che ormai da anni con il Festival ci guadagna. Non avveniva fino al 2013, ultimo anno in perdita. Da allora, le entrate pubblicitarie hanno superato i costi di produzione ai quali va aggiunta la quota della convenzione con il Comune di Sanremo. L’anno scorso il guadagno è stato di cinque milioni di euro. Quest’anno dovrebbe essere andata anche meglio: è previsto un attivo di un milione e mezzo di euro a puntata, totale sette e mezzo. Che alla Rai, e non solo alla Rai, di questi tempi non sono noccioline...

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