venerdì 23 dicembre 2011

DISCHI STRENNE


Un disco sotto l’albero. Complice la crisi, che taglia la possibilità di spesa. Vediamo allora di capire come orientarci, fra le tantissime uscite che storicamente si concentrano nelle ultime settimane dell’anno, proprio per essere pronti agli acquisti natalizi. Quest’anno più parsimoniosi che in passato.

Prima segnalazione Amy Winehouse, la cantante inglese morta l’estate scorsa, della quale è appena uscito “Lioness: hidden treasures”, presentato come “il suo unico album postumo”. I “tesori nascosti” sono quelli che il padre dell’artista e i suoi produttori hanno trovato nei cassetti e assemblato in maniera tutto sommato dignitosa. C’è ovviamente “Body and soul”, il duetto con l'ottantacinquenne italoamericano Tony Bennett. E altre chicche, fra cui “Our day will come”, brano del ’63, originariamente previsto nel primo album della cantante, “Frank”, e poi messo da parte.

Altra donna inglese Adele, il cui “Live at the Royal Albert Hall” (cd e dvd, registrati nel settembre scorso) è un monumento alla grandezza di questa giovane star planetaria, reduce dal successo di “21” e da una seria malattia per fortuna superata. Non mancano “Someone like you” e “Rolling in the deep”, due fra i brani favoriti dai fan della ragazza di Tottenham.

Ci spostiamo oltreoceano con i Black keys, ovvero Dan Auerbach e Patrick Carney, due ragazzi di Akron, Ohio, che con l’album “El Camino” si confermano come una delle novità più interessanti della nuova scena rock-blues americana. Dopo il successo di “Brothers”, il duo continua a mischiare suoni contemporanei e tradizione della vecchia America, virando a tratti verso il rock’n’roll. Il singolo “Lonely boy” li ha lanciati, facendo scoprire anche il resto del disco.

Ancora Stati Uniti con il memorabile - e inaspettato - incontro fra Lou Reed e i Metallica. Li hanno ribattezzati LouTallica. E due anni dopo l’esibizione alla R’n’r Hall of Fame del 2009, quando il gruppo californiano accompagnò l’artista di Brooklyn, è arrivato questo “Lulu”: celebrazione dell’umiltà di un supergruppo e della capacità di rimettersi in gioco di un rocker quasi settantenne. Storie e stili diversi, effetto sorprendente.

Altro grande vecchio, Tom Waits. “Bad as me” è il suo 17° album in studio, a sette anni dal precedente disco di inediti “Real gone”. Rock, blues, rumori, da parte di un geniale narratore di storie surreali. Notturno, jazzato, scevro da autocelebrazioni, con l’inizio dedicato a Chicago. “Satisfied” è un omaggio a “Satisfaction” e a Mick Jagger, ospite del disco. La cui perla è proprio “Last leaf”, ballata acustica in duetto fra i due.

Altre cose? “Immortal” di Michael Jackson (con 40 brani originali), “My life II: The journey continues (Act 1)” di Mary J. Blige, “Live from Paris” di Shakira. E ancora la classica strenna “Sinatra: best of the best”, con classici tipo “My way”, “I’ve got you under my skin”, “Strangers in the night”... E persino, a quarant’anni dalla pubblicazione, “Aqualung 40th anniversary edition”, con la magia dei Jethro Tull e del loro leader Ian Anderson.

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STRENNE / ITALIANI

E fra gli italiani? “Decadance” di Ivano Fossati, che con questo disco e l’omonimo tour ha annunciato, a sessant’anni, di ritenere conclusa la sua carriera di cantautore che fa dischi e concerti (ma vedrete che qualcos’altro si inventerà...). “L’amore è una cosa semplice” di Tiziano Ferro e “Inedito” di Laura Pausini (nella foto a destra), ovvero: i due cantanti italiani che attualmente funzionano di più anche all’estero, e soprattutto nell’America Latina. Entrambi, con questi dischi, hanno rapidamente scalato le classifiche di vendita. “Piccolino” dell’eterna Mina, con una canzone scritta da un ottico friulano, e “Facciamo finta che sia vero” di Adriano Celentano. “Unica” di Antonello Venditti e la raccolta “I colori del buio” di Roberto Vecchioni. Fra i nuovi, “Io tra di noi” di Dente e “Il sorprendente album d’esordio dei Cani”, ovviamente dei Cani.

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