domenica 11 dicembre 2011

JOVANOTTI A TS


Torna Jovanotti, ed è già un evento. Da Fiorello si è presentato con tanto di farfallino. In ossequio alle regole del vecchio varietà televisivo, attualizzato e rilanciato dallo showman siciliano, che si è ispirato proprio a una sua canzone (“Il più grande spettacolo dopo il big bang”) per il titolo del suo programma da record. Ma la comparsata su Raiuno, per Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti è stata solo una piccola pausa della tournèe che domani, alle 21, fa tappa al PalaTrieste (disponibili ancora poche decine di biglietti). Il suo “Ora in Tour, Lorenzo Live 2011” - dopo le date di primavera-estate - è ripartito a fine novembre da Forlì, e ha già toccato Torino, Genova, Firenze, Roma e - ieri e venerdì - Milano.

Da pochi giorni il video di “Ora” è sul web e in tv. Si tratta - udite udite - del primo video in 3d, visibile senza bisogno di occhialini o schermi speciali, con ogni tipo di supporto, dal cellulare al grande schermo. Un video semplice, realizzato con un budget basso, per mettere in scena l’idea che il tempo non è una costante invariabile ma una vibrazione viva, una sostanza nella quale la nostra esistenza è immersa.

L’album “Ora” - pubblicato a inizio 2011 - è appena uscito in una nuova versione deluxe con due bonus track - “Regalito” con Juanes e “The sound of sunshine” con Michael Franti - e il doppio dvd con i concerti del tour e il film documentario “La quarta dimensione”, che mostra le prove, il pubblico e il retropalco del tour. E una sezione in cui Lorenzo duetta con gli amici Ben Harper, Michael Franti, Cesare Cremonini, Luca Carboni, Giuliano Sangiorgi.

Tornando al titolo del brano di Jovanotti “riveduto e corretto” da Fiorello per il suo programma tv, non è la prima volta che il quarantacinquenne artista romano vede le sua canzoni usate in altri contesti. E’ stato il caso, nel 2008, di “Mi fido di te”, colonna sonora della (sfortunata) campagna elettorale del Pd.

«Non era una canzone adatta - dice ora Lorenzo - a diventare bandiera per una campagna elettorale. Quando Veltroni me la chiese, io glielo dissi: guarda che in realtà questa canzone parla di perdita, perchè dice “cosa sei disposto a perdere”. Non è proprio un inno per trionfare».

Quella canzone, che stava nell’album “Buon sangue” del 2005, «parla dell’accettare la perdita come unico modo per progredire, per accettare la vita. A Veltroni però piaceva l’inizio, forse non aveva sentito la fine del ritornello... Ma non credo che si perdano le elezioni per via delle canzoni».

E per quanto riguarda ancora “Il più grande spettacolo dopo il big bang”, le ultime due parole del titolo, quelle che Fiorello ha cambiato, sono servite da ispirazione al sindaco di Firenze Matteo Renzi per il suo recente raduno alla Stazione Leopolda. «Che effetto fa vedere una tua canzone al centro di un’iniziativa politica nazionale? Ormai - ha detto Jovanotti - sono abituato a questa cosa, anche se la guardo sempre con un po’ di sospetto».

Nel concerto di domani sera a Trieste, Jovanotti dovrebbe - come nelle tappe precedenti del tour - far convivere i brani dell’ultimo album e i suoi vecchi successi: “Megamix” e “Falla girare”, “La porta è aperta” e “Amami”, “L’elemento umano” e “La notte dei desideri”. E poi ancora - dopo un medley acustico giocato su “Le tasche piene di sassi”, “Come musica”, “A te” - “Tutto l’amore che ho” e “Ora”, “Io danzo” e “Battiti di ali di farfalla”, “L’ombelico del mondo” e “Mi fido di te”. Fino al medley finale con “Bella”, “Ciao mamma”, “Raggio di sole”, “Punto”, “Serenata rap”, “Piove”, “Una storia d’amore”, “Lungomare”...

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