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martedì 12 febbraio 2013
SANREMO stasera al via
«Quest’anno abbiamo deciso che la contemporaneità fosse la connotazione. La tradizione del festival c’è, però l’aiuto alla musica italiana deve arrivare attraverso vettori che siano popolari e che consentono questa contaminazione».
In questa frase di Fabio Fazio, deus ex machina del 63.o Festival di Sanremo che comincia stasera, c’è gran parte del senso di questa edizione. Per anni il festivalone è stato musicalmente un mondo a parte: personaggi che uscivano dal letargo solo per la settimana sanremese, recentemente qualche neofita da talent show, a far da contraltare al solito vecchiume imperante.
La scelta di un direttore artistico come Mauro Pagani (ex Pfm, ex collaboratore di De Andrè, musicista colto e sensibile) è stata già una dichiarazione di campo e di intenti. Come dire: si guarda all’Italia musicale del 2013, il resto va nella serata “Sanremo story”.
Ma si diceva dei “talent”, che negli ultimi anni hanno lanciato una sorta di opa sul festival. Considerato che, con l’eccezione di Vecchioni nel 2011, ultimamente hanno sempre vinto loro (Emma, Valerio Scanu, Marco Carta...), favoriti dal meccanismo del televoto, nel quale il pacchetto di fan attaccati al cellulare sono in grado di fare la differenza.
Aggiungi che programmi come “X Factor” e “Amici” sono rimasti fra le pochissime strade che un giovane ha a disposizione per (tentare di) emergere, ed ecco spiegato perchè anche gli organizzatori hanno pescato anche quest’anno in quel serbatoio.
Sotto allora con Chiara Galiazzo, fresca vincitrice di “X Factor”, da cui arriva anche Marco Mengoni (terzo a Sanremo 2010). Dall’opposto fronte di “Amici” viene invece recuperata Annalisa Scarrone.
Ma la musica italiana oggi parla anche altri linguaggi. Magari quelli dei siciliani Marta sui tubi o dei napoletani Almamegretta, o di artisti già visti all’Ariston come Elio e le storie tese, Simone Cristicchi, Max Gazzè, Daniele Silvestri. O ancora, sul versante jazzato, il cantante pianista Raphael Gualazzi (partito proprio vincendo fra i Giovani nel 2011) e l’accoppiata italoamericana Simona Molinari e Peter Cincotti (che si affidano a un inedito del nostro grande e compianto Lelio Luttazzi). Per concludere con Maria Nazionale, esponente del neomelodico più presentabile, e con i Modà, idoli dei giovanissimi, già al fianco di Emma sul podio di due anni fa.
Tutti questi artisti possono piacere o non piacere (de gustibus...), ma questi sono nomi reali della musica italiana di oggi, non sepolcri imbiancati.
Scorrendo fra i nomi degli autori, ci si imbatte in artisti come Gianna Nannini, Pacifico, Francesco Bianconi dei Baustelle, Federico Zampaglione, Giuliano Sangiorgi, Peppe Servillo, Enzo Gragnaniello e il citato Luttazzi. Come dire: la miglior musica italiana è presente in forze a Sanremo 2013. Che forse torna a essere il Festival della canzone italiana, com’è stato negli anni Cinquanta e Sessanta.
Il resto? Luciana Littizzetto e Maurizio Crozza, tanto temuti sotto elezioni. La mancanza delle vallette in senso tradizionale. Il bacio gay annunciato stasera sul palco di Sanremo, protagonisti due promessi sposi di sesso maschile un cui video spopola sul web. Che c’entra con le canzoni? Niente e tutto, visto che contemporaneità non significa solo musica ma anche diritti civili.
Fra l’altro Marco Mengoni, che stasera apre la gara, sarà introdotto da Marco Alemanno, già compagno di Lucio Dalla, lo scorso anno sul palco a far da spalla a Pierdavide Carone. Al piccolo grande uomo questo festival sarebbe piaciuto.
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