venerdì 1 febbraio 2013

TRAVAGLIO merc a Trieste con È stato la mafia

Bersani? «Ce la sta mettendo tutta per perdere le elezioni». Berlusconi? «Ha 50 inquisiti nelle liste, ne ha tolti solo tre o quattro, vorrei sapere secondo quali criteri». Monti? «Scopre adesso che il Pd è inadatto a governare e che il Pdl è un’accozzaglia di cialtroni. E com’è che un anno fa ha accettato tutto? Chiamava persino Berlusconi statista...». A Marco Travaglio basta dare il via. Lunedì debutta a Bologna con lo spettacolo “È stato la mafia”, mercoledì è al Rossetti di Trieste, seconda tappa del tour teatrale. Con lui anche stavolta Isabella Ferrari, come nel precedente “Anestesia totale”. Travaglio, sopravvissuto a Berlusconi? «Assolutamente sì, ci vuol ben altro. Più insidiose le scemenze sui giornali. Sembrava che la sua rimonta fosse colpa di Santoro. È al 18.5, ha recuperato due punti in due mesi, perchè ha occupato tutte le tivù, non per quella serata su La7». Ma lo querela o no? «Sì, perchè il mio unico patrimonio è la credibilità. E la devo tutelare dalle menzogne. Avevo dei dubbi perchè lui si nasconde dietro l’insindacabilità del parlamentare. Ma la Corte costituzionale dice che nemmeno loro possono infamare senza pagare il conto». La campagna elettorale? «Sembra di stare su Marte. Tutti promettono di fare cose che, tranne i nuovi arrivati, potevano fare quando hanno governato. Bersani parla di conflitto interessi, e i vari governi di centrosinistra perchè non ci hanno pensato? Berlusconi racconta ancora la fiaba di abbassare le tasse... Ridicolo». Centrosinistra in calo. «È dura perdere anche stavolta, ma se s’impegnano ce la possono fare. Restando immobili hanno già perso diversi punti. E non per colpa di Santoro. Certo, lo scandalo del Monte dei Paschi è una bella botta...». La trasformazione di Monti? «Chi va al governo prende tutto, i tecnici si sono montati testa, credevano di essere i salvatori della patria. E il servilismo della stampa li ha aiutati. Ma aumentare le tasse sui ceti deboli lo sanno fare tutti». Lo spettacolo? «È la storia di questi vent’anni, del patto fra stato e mafia. Un film dell’orrore del quale non c’è ancora il finale. E del quale mi colpisce la sproporzione fra l’enormità dei fatti e la totale inconsapevolezza che i cittadini hanno di questa trattativa. Che c’è stata ma non è mai stata raccontata». «Il fatto più grave? Che sia partita - conclude Travaglio - dallo stato, nonostante la campagna negazionista. Una storia vera che supera ogni fantasia, ogni sceneggiatura, ogni piovra...».

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