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giovedì 21 febbraio 2013
Video CRISTICCHI Magazzino 18
Passata la sbornia sanremese, ecco il video di “Magazzino 18”. Al festival Simone Cristicchi se l’è cavata dignitosamente. Avrebbe preferito portare in finale “Mi manchi”, canzone giocata sui tasti della semplicità, della fanciullezza. La giuria ha preferito il brano più “cristicchiano” sin dal titolo, “La prima volta (che sono morto)”. Poi relegato nelle zone basse della classifica finale, all’undicesimo posto su quattordici big.
Ma Sanremo era la scusa per lanciare il nuovo lavoro, “Album di famiglia”, nel quale si parla anche di Trieste, di esuli istriani e dalmati, di terre italiane perse nella guerra voluta dal fascismo.
Ora arriva il video del brano “Magazzino 18”, realizzato da Vincenzo Chiera. Immagini in bianco e nero, che ci riportano all’esodo, che parlano ai tanti italiani che di quelle tragiche vicende non sanno tuttora o non sapevano nulla fino a poco tempo fa.
«Siamo partiti in un giorno di pioggia, cacciati via dalla nostra terra che un tempo si chiamava Italia, e uscì sconfitta dalla guerra. Hanno scambiato le nostre radici con un futuro di scarpe strette, e mi ricordo, faceva freddo nel’inverno del ’47...». Sono i primi versi della canzone.
Nel video scorrono immagini del Magazzino 18, quel luogo della memoria che c’è nel porto vecchio di Trieste, dove gli italiani che scappavano dalla Jugoslavia lasciarono le loro povere cose pensando magari di poter tornare un giorno a riprenderle. La nave Toscana, il porto di Pola, le scritte “W l’Italia”, valigie, povere cose, volti di bambini impauriti, di donne e uomini disperati. «Ci chiamavano fascisti, eravamo solo italiani...».
“Magazzino 18” sarà anche il titolo dello spettacolo di Cristicchi che aprirà a ottobre la prossima stagione dello Stabile Fvg.
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