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mercoledì 26 marzo 2014
COSTELLAZIONI, nuovo album VASCO BRONDI, Luci Centrale Elettrica
La precarietà del lavoro e quella dei sentimenti, la crisi e il disagio del vivere e del sopravvivere, l’urgenza del comunicare attraverso una sorta di straniata e straniante poesia urbana contemporanea. Questo e tanto altro è Vasco Brondi, il cantautore ferrarese classe ’84, che ha il vezzo di celarsi dietro il nome Le luci della centrale elettrica, emerso anni fa con due album come “Canzoni da spiaggia deturpata” (2008) e “Per ora noi la chiameremo felicità” (2010), cui era poi seguito anche il mini-cd “C’eravamo abbastanza amati” (2011). Santificato al debutto, criticato al secondo album (l’accusa più comune: le sue canzoni si somigliano tutte, anzi, sono un po’ tutte uguali...). Insomma, tutto previsto.
Quello che non era previsto è questo “Costellazioni”, il terzo album appena uscito per l’etichetta pordenonese La Tempesta. Che è un grande disco: pensato, ragionato, probabilmente voluto e amato.
Dopo tantissimi concerti e un periodo vissuto a Milano, il nostro è tornato a casa e ha rimesso in ordine ricordi, idee, sensazioni. Ha ripreso ad annusare la gente, i suoi coetanei e non solo loro. Ne sono venuti fuori quindici brani molto curati, che vivono del linguaggio crudo e diretto, delle frasi asciutte e infarcite di parole che conoscevamo, ma ora sono anche adeguatamente supportati da abiti e basi sonore di prim’ordine. Basta insomma con lo spartano stile cantautorale “chitarra e voce” quasi ostentato in passato, e finestre aperte a fiati, archi, ricchi arrangiamenti, elettronica quando serve, impasti armonici di prim’ordine.
«Questa è stata la prima volta, da quando ho iniziato a fare musica, che mi sono preso così tanto tempo per lavorare a un disco. Alla fine del 2012, dopo essermi esibito per l’ultima volta dal vivo, ho avvertito l’esigenza di staccare la spina e partire, soprattutto per metabolizzare tutte le esperienze che avevo vissuto dalla pubblicazione del primo album autoprodotto in poi...».
Il disco è stato registrato fra Ferrara, Bassano del Grappa e Milano. Nella produzione e nell’assemblamento musicale del tutto un contributo importante è arrivato da Federico Dragogna dei Ministri (che firma con Vasco la produzione) e Giorgio Canali (già con Cccp, Csi, Pgr), suo primo produttore, che firma con lui “Le ragazze stanno bene”, uno dei due brani di lancio dell’album, l’altro è “I destini generali”.
“40 km” e “Punk sentimentale” sembrano i momenti più riusciti, ma funzionano alla grande anche “Ti vendi bene”, “Una cosa spirituale” e l’iniziale “La terra, l’Emilia, la luna”.
Ancora l’altro Vasco: «Dentro questo mio nuovo album c’è un lungo periodo di scrittura e ogni canzone è nata in un momento diverso della mia vita: in questo senso le soluzioni musicali variano, così come variano anche gli argomenti trattati nei testi».
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