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sabato 11 maggio 2013
CAZZULLO stasera a Trieste
«Non voglio certo spiegare Trieste ai triestini. Ma sottolineare che per l’Italia la vostra città è ancora lassù, in alto a destra, sul confine con quella che fu la cortina di ferro. Invece Trieste è al centro dell’Europa, è il crocevia di tre mondi, è la città più settentrionale del Mediterraneo e più meridionale della Mitteleuropa, ha sette religioni e altrettanti cimiteri, ci ha dato Saba e Svevo, Strehler e Kezich, Magris e Dorfles. Insomma, l’Italia ha un debito con Trieste...».
Aldo Cazzullo, giornalista e scrittore, porta oggi alle 21 alla Sala Bartoli del Rossetti (ingresso libero) il reading tratto dal suo nuovo libro “L’Italia s’è ridesta – Viaggio nel paese che resiste e rinasce”. Nel quale un capitolo è dedicato proprio a Trieste.
«In realtà - prosegue Cazzullo, piemontese di Alba, classe ’66 - siamo tutti in debito con Trieste. Conquistata al prezzo di 650 mila vite, perduta nel disastro della guerra e dell’esodo istriano, ripresa dopo 18 mesi di crimini nazisti, 40 giorni di massacri titini e nove anni di occupazione angloamericana, poi è stata dimenticata. Oggi può essere di nuovo centrale, ma di questo l’Italia non si è accorta. Alla sua unica grande città di confine l’Italia, che finisce a Mestre, volge le spalle».
Il giornalista del Corriere della sera torna nei teatri con questo reading - prodotto dallo Stabile di Verona -, dopo il successo in oltre sessanta città italiane dello spettacolo multimediale tratto dal precedente libro “Viva l’Italia!”. Cazzullo è in scena, racconta al pubblico le sue impressioni raccolte durante il viaggio in quindici città italiane da cui è nato il nuovo libro, lasciando agli attori Paolo Valerio e Michele Ghionna che lo affiancano il compito di leggere brani del testo, con l’aggiunta di video e immagini.
«Ho conosciuto Aldo Cazzullo - ricorda Roberto Cosolini, sindaco di Trieste - l’anno scorso, quando ha scritto un articolo sul Corriere sulla nostra città. Avevamo parlato di organizzare qui una presentazione del nuovo libro, poi quando è nato questo progetto del reading in giro per l’Italia ci siamo inseriti per ospitarne una tappa».
«L’idea della nostra centralità - conclude Cosolini - non può che farci piacere. Ma se guardiamo alle infrastrutture siamo centrali in Europa ma assolutamente marginali in Italia. Trovo comunque positiva questa attenzione su Trieste da parte di chi, come Cazzullo, scrive sull’Italia...».
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