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giovedì 16 maggio 2013
RAVALICO a trieste, suonò con McCartney
Succede che uno parta, stia dieci anni a Londra, gli capiti di suonare nientemeno che con Paul McCartney, poi ritorni, poi riparta, giri l’Europa. E ritorni ancora una volta - stasera, dopo le 21, al “D-Sotto” di via Bernini, a due passi da piazza Sansovino - per suonare a Trieste, quella che volenti o nolenti rimane pur sempre la sua città.
Stiamo parlando di Maurizio Ravalico, classe ’63, valente percussionista e viaggiatore del mondo, attualmente in tour (Germania, Austria, altri paesi centroeuropei...) con il suo trio Fiium Shaarrk. Con lui l’austriaco Rudi Fischerlehner alla batteria e il londinese Isambard Khroustaliov alle apparecchiature elettroniche.
Ma ricordiamo il fatto per cui il musicista triestino è passato in qualche modo alla storia, anzi, almeno per i suoi colleghi rimasti qua in cima all’Adriatico è assurto alla sfera del mito. Ovviamente l’incontro e la (breve) collaborazione con il leggendario ex Beatle.
Nel ’91, con l’amico batterista Davide Giovannini, con cui aveva formato il duo Afroshock, parte per Londra. Senza conoscere nessuno. Praticamente all’avventura. Primi contatti con l’ambiente musicale latino, all’epoca andava il genere salsa, prime serare nei locali, qualche lavoretto per pagare l’affitto. Poi, dopo un anno di questa vita, arriva la chiamata che non ti aspetti.
Paul McCartney aveva quasi concluso la registrazione dell’album “Off the ground”. Decide che al brano “Hope of deliverance”, che di quell’album sarebbe diventato il singolo, manca qualcosa. Vuole aggiungere delle percussioni, ma non aveva percussionisti nel suo gruppo.
Il suo agente si ricorda di un cantante venezuelano con il quale noi avevamo suonato e tac: fatta! «Fu tutto molto casuale - ricorda Maurizio Ravalico, che attualmente vive a Londra ma passa lunghi periodi a Berlino -. L’emozione maggiore fu quando arrivò la proposta: non mi sembrava possibile. Poi tutto si svolse con grande tranquillità. Registrammo in uno studio a Sud di Londra, sulla costa, vicino Brighton. McCartney fu molto cortese, calmo. Se l’ho più visto? Purtroppo no...».
Ma all’artista triestino non sono mancate in questi anni nuove, anche prestigiose collaborazioni: con Jamiroquai, Paul Young, il James Taylor Quartet, alcuni musicisti cubani. Ora questo nuovo trio, in tour per presentare l’album di debutto, intitolato “No fiction now!”, del quale dice: «Una matura e feroce creatura musicale, il sunto ideale di decenni passati in equilibrio fra la sperimentazione più severa, il rock più epico, e la mai saziata passione per le musiche per percussioni di tutto il mondo».
L’altra sera ha suonato a Udine, ieri a Graz, stasera a Trieste. Sempre alla ricerca di un suono nuovo.
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