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mercoledì 17 dicembre 2014
TONINO CAROTONE 10-1 a trieste, teatro Miela
"È un mondo difficile, vita intensa, felicità a momenti. E futuro incerto...». Ricordate questi versi? Li cantava Tonino Carotone nel brano “Me cago en el amor”, anno di grazia 2000, album “Mondo difficile”. A distanza di tanti anni, rimane uno dei suoi maggiori successi. All’epoca quasi un tormentone.
Lo spagnolo Antonio de la Cuesta, classe 1970, in arte e per l’appunto Tonino Carotone, è il primo nome internazionale che brillerà nel calendario musicale triestino del 2015. Sabato 10 gennaio proporrà infatti il suo spettacolo al Teatro Miela, assieme al suo Rumba Flamenca Trio.
Lui è un grande appassionato della musica leggera italiana degli anni Cinquanta e Sessanta. E lo dimostra già la scelta dello pseudonimo, l’ammiccamento al nostro Paese in esso contenuto.
«Quando ero bambino - ricorda l’artista - in casa mia non avevamo dischi, si ascoltava la radio che passava Carosone, Modugno, i cantanti italiani. Per me è facile interpretare la vostra musica italiana. Siamo vicini, e non solo geograficamente. I tratti comuni sono tanti. Quello che ci unisce di più è la cultura mediterranea».
Ancora Carotone: «Ma ho un grande rapporto anche con la Grecia. Siamo tutti qui, affacciati su questo mare che sta vivendo una situazione politica non facile, che spesso viene dimenticato o snobbato dall’Europa che decide. Ci tiene per ultimi, forse perché non capisce il nostro modo di vivere la vita, la nostra allegria. Ci mette in fondo alla coda. Invece credo che il Mediterraneo sia prezioso, sia ancora il centro della cultura occidentale».
Dalle nostre parti, secondo il cantautore spagnolo, «ci sono cose positive e belle. L’arte in tutte le sue forme. La pittura, la scultura, il cinema. Anche la gastronomia. Quando dopo ogni tour torno a Madrid, dove mi sono trasferito, mi dedico alla cucina».
Carotone, cresciuto a Pamplona, è arrivato per la prima volta in Italia nel ’95, con altri renitenti alle leva spagnola. Con la sua voce roca e l’aspetto retrò, si propone come un mix tra il napoletano Renato Carosone e Fred Buscaglione, che imita anche nell’abbigliamento. Un vero artista di culto per legioni di appassionati.
Dopo l’album “Mondo difficile”, premiato con il Disco d’oro per le oltre 70 mila copie vendute, è tornato a far parlare di sé nel 2003 con l’album “Senza ritorno”, che comprendeva fra l’altro le cover di “Storia d’amore” e “Un ragazzo di strada”. Successivamente, nel disco “Ciao mortali” (2008), ha collaborato con Manu Chao nei brani “Pornofutbol” e “No volveremos mas”, con Eugene Hütz e Gogol Bordello nel brano “Atapuerca” e con Enrico “Erriquez” Greppi nel brano “Primaverando”.
Alcuni anni fa Napoli lo ha insignito del Premio Carosone alla carriera come miglior artista straniero. E nel 2009 ha partecipato con la Bandabardò al Concerto del Primo Maggio, in piazza San Giovanni, a Roma.
Oltre che in Spagna e in Italia, i suoi tour toccano spesso Grecia, Cile, Argentina (negli stadi con Manu Chao) e Russia. Emir Kusturica lo ha invitato al Film & Music Festival di Kustendorf, da lui organizzato.
Lui definisce il suo stile “alcolico romantico”. Dice: «Ho scritto musica per il cinema, per registi soprattutto della scena alternativa. Per la Spagna quest’arte è importantissima. In passato il potere di Franco ha censurato la maggior parte dei film stranieri. Fellini, ad esempio, era vietato. La fine della dittatura è stata la nostra rinascita...».
Le prevendite per i biglietti del concerto triestino sono già in corso al Teatro Miela. Info www.miela.it
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