lunedì 10 agosto 2015

BALLABEN, concerto all'alba sul molo audace

Centinaia di persone hanno affollato ieri mattina all’alba il Molo Audace, per il concerto del pianista Marco Ballaben, che ha concluso la nona edizione di TriesteLovesJazz. Un set di quaranta minuti, in un’atmosfera magica, cominciato nel buio delle cinque meno dieci e conclusosi alle prime luci del giorno, poco dopo le cinque e mezzo. Concerto acustico, non amplificato, nel quale il cinquantacinquenne musicista gradiscano ha proposto alcuni brani originali, ancora inediti, “The wind” di Keith Jarrett, “Let the sunshine” (dal musical “Aquarius”) e, nel finale, una rilettura in chiave jazzistica di “Alba chiara” di Vasco Rossi e il classico di Ryuichi Sakamoto “Merry Christmas Mr. Lawrence” (dal film “Furyo”). «È stata un’esperienza davvero unica - dice Ballaben, insegnante alla Scuola 55 e protagonista nel trio Giulia Pellizzari Ballaben -, negli anni passati ero fra il pubblico, assistevo ai concerti all’alba degli altri. Stavolta al centro dell’attenzione c’ero io, non mi sarei mai immaginato sensazioni così forti: il buio, poi la luce, il silenzio, il mare vicino...». La tradizione del concerto all’alba ha visto negli anni passati suonare sul Molo Audace Bruno Cesselli, Glauco Venier, Iuri Dal Dan. E in anni precedenti, in piazza Unità e a San Giusto, Markus Stockhausen, Marco Castelli, il compianto Marco Tamburini. «Ringraziamo tutte le persone che hanno partecipato al concerto - dice Gabriele Centis, patron della manifestazione e direttore artistico della rassegna Trieste Estate - e ci scusiamo con chi a causa di uno straordinario numero di presenze non ha potuto assistere in maniera ottimale all’evento. Visto questo crescente successo provvederemo nelle prossime edizioni, senza rinunciare alla particolare suggestione di questo ormai tradizionale appuntamento, ad accogliere una ancor più ampia partecipazione». Il concerto all’alba ha concluso la nona edizione di TriesteLoves Jazz. Un’edizione di successo, divisa fra piazza Verdi e il giardino del Museo Sartorio, che ha ospitato artisti del calibro di Kenny Garrett, Mike Stern, Brian Auger con gli Oblivion Express e Alex Ligertwood (per tanti anni cantante dei Santana). E l’anno prossimo è già decennale.

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