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sabato 8 agosto 2015
REMO ANZOVINO oggi Lago Fusine, No Borders Music Festival
Lo scorso anno ha portato il suo pianoforte in alta quota, per un concerto al Rifugio Alberti (1.850 metri sul livello del mare), a Sella Nevea, nel tarvisiano. E per sentirlo sono arrivati, oltre che dall’Italia, anche dalle vicine Austria e Slovenia.
Un parterre che si ripeterà oggi, ai Laghi di Fusine, quando alle 14, per il penultimo appuntamento della ventesima edizione del No Borders Music Festival, il pianista pordenonese Remo Anzovino terrà un concerto. In un luogo letteralmente da favola, dove hanno già suonato artisti come Ludovico Einaudi nel 2008, Paolo Conte nel 2009 e Mario Biondi nel 2010.
Anzovino torna a esibirsi nella sua regione dopo un mese dopo il concerto all’alba (più o meno: erano le sette e trenta del mattino...) a Udine, in piazza San Giacomo, quando ha attirato duemila persone accorse per assistere al suo “Concerto del risveglio”. In questo tour estivo ha suonato fra l’altro al festival di Mariano Comense (Como) nella bellissima Villa Sormani, al Tuscia in Jazz Festival, in provincia di Viterbo, e in alcuni borghi medioevali.
L’artista sta lavorando al suo quinto album di inediti, che arriverà dopo il successo del recente doppio live “Vivo”. Il disco era arricchito dal video integrale del “Concerto della memoria” tenuto nel settembre 2013 sulla diga del Vajont, in occasione del cinquantesimo anniversario della grande tragedia. Un onore che gli era stato riservato soprattutto per “Suite for Vajont (9 ottobre 1963)”, composizione riconosciuta dalla Fondazione Vajont come musica ufficiale del ricordo del Vajont.
Per quella musica il pianista pordenonese è stato insignito in Campidoglio, a Roma, nell’ottobre 2013, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, del “Premio Anima 2013 - Sezione musica”. Motivazione: «per il contributo significativo dato al senso dell'etica e della responsabilità nel nostro Paese».
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