sabato 28 gennaio 2012

CELENTANO A SANREMO

Adriano Celentano parteciperà al Festival di Sanremo. L’accordo con la Rai sarebbe stato raggiunto, manca solo la firma. Sul compenso, incredibilmente, non c’erano problemi. L’ex Molleggiato - che ha appena compiuto 74 anni - incasserà 300mila euro a serata. Non è ancora chiaro a quante parteciperà, probabilmente tre. Comunque, che salga sul palco dell’Ariston anche in tutte e cinque le serate, il compenso ha un tetto massimo di 750 mila euro.
Le parti erano arrivate sull’orlo della rottura perchè l’entourage dell’artista, che fa capo della moglie Claudia Mori, aveva posto due condizioni. La prima: nessun controllo sui testi. La seconda, nessuna interruzione pubblicitaria durante i monologhi.
Con il controllo preventivo, i piani alti di Viale Mazzini volevano evitare casi come quello dell’anno scorso con “la satira politica” di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. Con le mani libere sul secondo punto, non ci si voleva infilare in lunghi tunnel di parole e (proverbiali) pause, senza la possibilità di monetizzare adeguatamente l’evento. Gli spot durante le serate del Festival, notoriamente, sono fra quelli con i prezzi più alti nel tariffario Sipra.
In questi giorni, gli avvocati delle due parti hanno tentato di tirare la coperta nella propria direzione. Con contorno di polemiche, sms, e-mail, comunicati sul web. E con il rischio concretissimo che il grande Adriano dicesse: non se ne fa più nulla.
Per la Rai, alla vigilia del rinnovo del consiglio di amministrazione, e con tante patate bollenti sul piatto, sarebbe stato innanzitutto un danno di immagine. Visto che la 62.a edizione di Sanremo, la seconda della coppia Gianni Morandi e Gianmarco Mazzi, aveva puntato e punta molto sull’attrattiva mediatica che Celentano continua a incarnare.
L’accordo, a quel che si apprende molto articolato e complesso, prevede che il primo monologo celentanesco, considerato “evento eccezionale” sul modello di Roberto Benigni lo scorso anno, sia completamente immune da interruzioni pubblicitarie. Per i successivi, gli spot potrebbero scattare dopo i venticinque minuti. E rimane confermata la massima libertà all’artista nei suoi interventi, nel rispetto delle leggi e del Codice etico della Rai.
Intanto, qualcuno ha già segnalato quanto sia perlomeno inopportuno, nell’Italia del 2012, che un artista possa guadagnare in venti minuti ciò che molti lavoratori e pensionati prendono in dieci o addirittura vent’anni. Ma la giustizia sociale, si sa, non abita a Sanremo.

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