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venerdì 15 agosto 2014
WHO COMPIONO 50 ANNI e chiedono un aiuto ai fan
Qualcuno ha già coniato lo slogan: With a little help from my fans. Gli Who compiono cinquant’anni e, parafrando il classico dei Beatles, noto anche nella versione di Joe Cocker, festeggiano il loro cinquantenario chiedendo ai fan di un tempo foto, filmati, registrazioni e materiali vari legati al loro mezzo secolo di storia, non solo musicale, da allegare alle pubblicazioni previste per l'anniversario.
Pete Townshend e Roger Daltrey, superstiti dopo la scomparsa di Keith Moon nel 1978 e John Entwistle nel 2002 del leggendario gruppo di “My generation” e delle opere rock “Tommy” e “Quadrophenia”, hanno rivolto una sorta di video-appello ai loro antichi estimatori per recuperare i materiali finiti nel dimenticatoio.
Proprio grazie a un fan, i due musicisti sono già entrati in possesso di un filmato datato 20 ottobre 1964, quando il gruppo si chiamava ancora High Numbers e suonava al Railway Hotel di Wealdstone. Insomma, svuotate i cassetti, vecchi amici, e mandate tutto a thewho@unmusic.com
Per il mezzo secolo gli Who, oltre cento milioni di dischi venduti in carriera, stanno preparando un festeggiamento in grande stile. Completo di tour, “Who hits 50 tour”, che comincerà il 26 novembre da Dublino per concludersi il 17 dicembre a Londra. Una sorta di “lungo addio”, dicono, per ora limitato alle maggiori città del Regno Unito.
«Deve esserlo per forza - dice il settantenne Daltrey -, non possiamo andare in tour per sempre, ma non sappiamo per quanto continueremo a farlo. È una cosa a tempo indeterminato, ma avrà una sua finalità. Smetteremo di andare in tour, ne sono sicuro, prima di smettere di suonare come band. È come ha detto Eric Clapton: è la strada che ti tritura, è incredibilmente dura per il corpo a questa età. Cantare è gratuito, voi ci pagate per il maledetto viaggio...».
L’ultimo disco con materiale inedito degli Who è “Endless wire”, uscito nel 2006 dopo un silenzio discografico durato ventiquattro anni. Recentemente Townshend, classe 1945, ha scritto tre nuove canzoni e spera prima o poi di registrarle con Daltrey. «Gliele ho mandate, fortunatamente gli piacciono...».
Uno dei maggiori successi degli Who, “My generation”, nel 1965 divenne l’inno della generazione che voleva tutto e subito, con la famosa frase «voglio morire prima di diventare vecchio». Quando compì cinquant’anni, Townshend spiegò che quella frase intendeva «non morte reale ma morte filosofica» e che «si può restare giovani fino a novant’anni». «Finché ci si ribella si resta giovani» ha aggiunto recentemente Daltrey.
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