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mercoledì 8 ottobre 2014
JACK SAVORETTI ven a trieste, BARCOLANA festival, ospite ELISA
Venerdì compie trentun anni. E li compie a Trieste, in piazza Unità, sul palco del Barcolana Festival. Inglese di origini genovesi, Jack Savoretti ha un legame particolare per l’Italia, dove torna sempre volentieri. A fine settembre ha anche partecipato al concerto-evento di Elisa all’Arena di Verona. E venerdì a Trieste, a sorpresa, duetterà ancora con Elisa.
«Lei è un’artista straordinaria - dice il musicista, nato a Londra -, assolutamente internazionale. Spero di poter collaborare ancora con lei, ne abbiamo parlato, non c’è nulla di sicuro, ma penso che qualcosa faremo. All’Arena abbiamo fatto assieme una cover di “Ancora tu”, di Lucio Battisti...»
...che è un suo idolo.
«Le sue canzoni sono state la colonna sonora della mia infanzia e adolescenza. Lo ascoltava spesso mio padre, ma posso dire di averlo apprezzato per davvero negli anni in cui ho frequentato una scuola in Svizzera: c’erano molti ragazzi italiani».
La canzone di Battisti che ama di più?
«Direi “Pensieri e parole”, quella che ho scoperto per prima: geniale, moderna, con quelle due voci che dialogano. A distanza di oltre quarant’anni la trovo assolutamente contemporanea».
Come ha cominciato con la musica?
«È stata una cosa naturale, che ho scelto di fare. Verso i sedici/diciassette anni mi piaceva scrivere e poi ho avuto la fortuna di trovare sempre una chitarra in casa. Prima era solo un sottofondo, un motivo di divertimento. Man mano è diventata una cosa importante. E ho sempre preferito scrivere canzoni mie, che cantare quelle degli altri».
È vero che sua mamma conosceva Jimi Hendrix e Rolling Stones?
«Mia madre, nata a Londra ma di origini tedesco-polacche, faceva la modella negli anni Sessanta. E sì, aveva conosciuto e frequentato Hendrix e Keith Richards. Ma non erano ancora delle superstar, negli ambienti giovanili della “swinging London” poteva capitare anche di andare a una festa dove c’erano cantanti e musicisti che sarebbero diventati leggende».
Dal papà italiano cos’ha preso?
«Una certa malinconia, che fa parte del dna ligure. E la passione per Genova e per il Genoa, di cui sono tifoso. Ma l’Italia intera ha sempre avuto per me una grande importanza. Mio padre ascoltava le canzoni italiane, quando ci siamo trasferiti per lui era sempre un momento di nostalgia e malinconia riascoltare la musica italiana. Mi è rimasto dentro questo modo cantautorale italiano di raccontare una storia».
Genova è anche De Andrè.
«Grandissimo, ma l’ho sempre considerato più un poeta. Amo molto le canzoni del piemontese Luigi Tenco: in quei pochi anni ha scritto brani straordinari, una musica “che viaggiava”, che tuttora piace molto anche all’estero. Fra i giovani? Zibba, premiato al Club Tenco e passato anche da Sanremo Giovani: stiamo collaborando, ne uscirà qualcosa di buono, spero...»
Quella volta con Paul McCartney?
«Abbiamo girato il video di “Queenie eye” negli Abbey Road Studios di Londra, con Meryl Streep, Johnny Depp, Kate Moss, Sean Penn, tanti altri. È stata una cosa stupenda, sono stato colpito dalla sua umiltà e dal suo entusiasmo. Quello che è successo in quella stanza è qualcosa di inspiegabile. Ci ha anche cantato “Lady Madonna” al pianoforte. Siamo rimasti in contatto con Paul, con Springsteen purtropo no, ma con Paul ci siamo scritti qualche volta».
Dopo “Before the storm”?
«A febbraio esce “Written in scares”. Per me si tratta di un passo avanti, rispetto all’album precedente, che raccontava la fase che va dall’adolescenza all’età adulta: quel periodo di confusione quando sai che stai andando incontro alla tempesta e devi farti trovare preparato e pronto. Nel nuovo disco - anticipato dal singolo “Tie me down” - credo di avere adottato un approccio più adulto. Musicalmente è ispirato agli anni Sessanta, alle canzoni italiane e francesi di quel periodo».
È vero che comprenderà una canzone di Guccini?
«Spero di fare in tempo. Il grande Francesco ha accettato di tradurre una mia canzone, ma non so se riusciremo a inserirla nel nuovo disco...».
Dopo il concerto di venerdì al Barcolana Festival (serata aperta dai Beatbox Beatles), Jack Savoretti sarà al Medimex (Bari, 31 ottobre) e all’Auditorium Parco della Musica (Roma, 8 novembre).
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