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martedì 21 ottobre 2014
SPANDAU BALLET, oggi e domani al cinema, a marzo in tour
Ieri sera anteprima al Festival internazionale del film di Roma, oggi e domani uscita italiana della pellicola (anche a Trieste, a “The Space” delle Torri e al Nazionale), il 27 marzo concerto a Padova, al PalaFabris, unica data triveneta del tour.
Stiamo parlando degli Spandau Ballet, gruppo simbolo degli anni Ottanta, e del loro film “Soulboys of the western world”. Nel Regno Unito è fra i campioni di incassi della stagione cinematografica, acclamatissimo da pubblico e critica già all’anteprima di venti giorni fa alla Royal Albert Hall.
La formazione originaria era composta dai fratelli Gary e Martin Kemp, dal sassofonista e percussionista Steve Norman, dal cantante Tony Hadley e dal batterista John Keeble, con l’aggiunta quasi fissa del tastierista Toby Chapman. Gruppo “new romantic”, caratterizzato da uno stile pop elegante e raffinato, gli “Spands” (così li chiamavano i fan in patria, quelli italiani preferivano semplicemente “Spandau”) hanno contribuito a scrivere la colonna sonora degli anni Ottanta. Vendendo fra l’altro 25 milioni di dischi.
Dopo lo scioglimento alla fine degli Ottanta, con tentativi assortiti di carriere soliste, sono tornati assieme nel 2009 con l’album “Once more” e il conseguente tour. La settimana scorsa è uscita la raccolta “The story: The very best of Spandau Ballet” (i più grandi successi e tre nuove canzoni), ora arriva il film.
Firmato da George Hencken, racconta la storia di un gruppo di ragazzi della classe operaia di Londra, capaci di creare un impero musicale globale. Filmati, materiale privato, spezzoni di concerti, scene dai backstage: tutto contribuisce a creare l’affresco (emozionante soprattutto per chi c’era) di un'epoca, non solo musicale.
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