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venerdì 24 ottobre 2014
Marco ANZOVINO, libro-cd Turno di notte, domenica a trieste
“Turno di notte”, un libro e un cd del pordenonese - musicista e “educatore di trincea sul fronte della tossicodipendenza” - Marco Anzovino. Che presenta l’opera oggi a Verona, domani alle 18 alla “Feltrinelli” di Udine, domenica alle 18 al Caffè San Marco di Trieste. E poi l’8 novembre a Maniago, il 13 a Padova, il 14 a Mestre, il 15 a Gorizia (15.30, da Ubik), il 16 a Pordenone (10.30, a Cinema Zero).
«Chiunque ha la fortuna - dice Anzovino, “fratello d’arte” del jazzista Remo - di svolgere una professione a contatto con altri esseri umani che vivono situazioni di disagio, ha la possibilità di migliorarsi, di rimanere in contatto con le cose vere della vita».
Cos’ha imparato?
«Ad ascoltare e osservare, a stare accanto a chi vive la disperazione più buia e non ha più niente, neanche la sua dignità. Con i ragazzi ho imparato a conoscermi e a essere vero e onesto. Loro ti affidano la loro vita, si fidano di te. La relazioni che instauri con loro deve essere pulita, diversa da tutto ciò che hanno conosciuto prima di entrare in comunità. Ho imparato che è necessario saper lavorare con gli altri».
Perché un libro?
«Dopo dieci anni di lavoro ho voluto raccontare chi sono questi ragazzi del nostro nordest, giovanissimi ma già alle prese con il recupero della loro vita. Sono tanti, sempre di più. Sono quelli che non vuole più nessuno, lontani dalla scuola e dalle loro famiglie. Sono fragili, in grado di autodistruggersi. Ma ho voluto raccontare anche chi sono le persone che ogni giorno, con pazienza, caparbietà, professionalità, affetto, equilibrio e passione li aiutano a risollevarsi».
Anche con la musica...
«La musica è un motore, uno strumento talvolta salvifico. Da adolescente ero timido, introverso e vulnerabile. Ho avuto la fortuna di incontrarla, canalizzandovi dentro il linguaggio del mio disagio. Con i ragazzi in comunità ho realizzato in dieci anni 14 album di canzoni scritte e interpretate dai ragazzi e una quarantina di concerti. Nel disco canto tre brani scritti da Silvia, Rosario e Filippo, i protagonisti del libro. Per scrivere gli altri 8 brani sono partito dai loro. Avevo bisogno sia del racconto narrativo che delle canzoni per tenere assieme il tutto».
Il suo rapporto con Remo?
«Speciale, anche fuori dal palco. Condividiamo e confrontiamo pensieri ed esperienze. Un anno fa l’ho invitato a tenere un incontro musicale con i nostri ragazzi. Credo si sia emozionato nel conoscerli e nel vedermi lavorare con loro. Mi ha detto che avrei dovuto raccontare il mondo delle comunità terapeutiche, di questo mio lavoro con la musica nel campo della tossicodipendenza».
Dopo questo lavoro?
«Questo tour di presentazioni del libro-cd (Edizioni Biblioteca dell’Immagine, pagg. 173, euro 14) e del disco in tutto il nordest. Non vedo l’ora di condividere con più persone possibili riflessioni ed emozioni. Continueranno i concerti con Remo, gli spettacoli con il comico Gianpiero Perone ed inesorabilmente i miei turni di notte nella Comunità Villa Renata al Lido di Venezia».
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